L’arredamento

Letto a reti separate o uniche? Armadio color tortora (senza aver mai visto una tortora)? E come fare a meno di un microonde, segno di emancipazione femminile dai fornelli?  
Forno a microonde

25 luglio
Siamo andati a scegliere la camera. Abbiamo concluso che per il letto avremo due reti separate, perché a Davide avere qualcun altro che “pesa” sulla stessa rete dà il mal di schiena; due materassi separati, per lo stesso motivo; e due piumini separati, così non ci si litiga la coperta né si trova da ridire perché l'uno ha caldo e l'altro ha freddo. In fondo, la base di un buon matrimonio è stare ognuno al suo posto. Abbiamo optato per una camera moderna, color tortora (non avevo mai visto una tortora prima, ma non importa), con mega armadio con cabina (così siamo sicuri che ci sta tutta la mia roba, sebbene Davide mi abbia detto con tono minaccioso «Non vorrai mica portare tutto???»). La chicca sono le luci led inserite nel comò, si può anche cambiare colore con un telecomando, a scelta tra verde, rosso, blu e giallo. Tralasciamo i commenti del commesso del negozio riguardo alle nottate a luci rosse: io avrei piuttosto ribadito che, dopo un tale acquisto, il colore più consono sarà il verde.
 
27 luglio
Oggi ci siamo dedicati alla cucina. Qui le cose sono state più complicate, perché abbiamo esigenze diverse: vallo tu a spiegare ad uno stangone di due metri che non voglio nessuno sportello troppo in alto, o ad uno che è terrorizzato per il possibili effetti nefasti delle onde elettromagnetiche sulla salute che il forno a microonde è una pietra miliare sulla via dell'emancipazione femminile dalla schiavitù dei fornelli. Invece Davide non ha lesinato sul forno classico, che deve assolutamente essere adatto a fare la pizza: si accettano scommesse su quanto dureranno i buoni propositi culinari dell'uomo.
 
1 agosto
Hanno portato e montato la camera. Quando sono stata a prendere gli abiti di Davide nel suo vecchio armadio per trasferirli, e ho notato che non c'era quasi nulla, ho chiesto a sua madre se per caso fossero nella pila dei panni da stirare; lei, dopo un dubbioso «sì, deve esserci qualcosa», è tornata con un mucchio di vestiti da far impallidire e me li ha messi tra le braccia. Mio fratello, che era lì con me, si è messo a cantare «Al lavoro! Al lavoro, Cenerella!». Sempre detto che i cartoni Disney sono diseducativi.
 
3 agosto
Oggi è arrivata la cucina. Siccome Davide non era a casa, hanno iniziato ad assemblarla mio papà e mio suocero. Dopo tre ore, avevano montato e smontato la colonna del frigorifero innumerevoli volte, senza riuscire a capire come diavolo si facesse. Quando Davide è tornato, ha trovato in fondo all'imballaggio un libretto dal curioso titolo di “Istruzioni per il montaggio”, bellamente ignorato dai due navigati falegnami «perché tanto non si capisce niente», e in un quarto d'ora ha risolto l'arcano. Se lo sposo, un motivo ci sarà.
 
6 agosto
Ho finito di trasferire i vestiti nell'armadio. Ho democraticamente occupato cinque sportelli su sei, ma tanto la roba di Davide ci sta lo stesso, è proprio poca. In effetti, dice di avere bisogno di andare a fare acquisti; ma, conoscendo il suo feeling con i negozi di abbigliamento, confido che non lo faccia prima del secondo anniversario di matrimonio, e per allora mi sarà pur venuto in mente qualcosa.

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