L’agricoltura italiana flagellata da maltempo e parassiti

Intervista a Lorenzo Bazzana, responsabile economico della Coldiretti, che in vista dell'Expo di Milano chiede maggiori tutele per le eccellenze agroalimentari italiane
Lorenzo Bazzana Responsabile economico Coldiretti

L'anno 2014 è stato particolarmente difficile per gli agricoltori, a causa delle varie piaghe che hanno colpito i raccolti: dal fungo del basilico al batterio delle olive, dal parassita delle arnie alle castagne. Cosa sta accadendo ai prodotti di eccellenza dell'agricoltura italiana?
«Nel 2014 ad un andamento climatico, per l'estate, freddo e piovoso, si sono venute ad aggiungere diverse avversità fitosanitarie, alcune delle quali sconosciute nel nostro Paese, arrivate in conseguenza dei flussi commerciali legati alla globalizzazione. Bisogna rendersi conto che l'introduzione di un insetto o di una malattia, non presente in precedenza nei nostri territori, può risultare devastante dal punto di vista delle produzioni e del numero di anni necessario per poter trovare una soluzione perché mancano gli avversari naturali e manca una strategia di difesa consolidata nei confronti di tali avversità. Nel 2014 è emerso quanto sia' strategico avere un adeguato controllo sulle merci in entrata, per cercare di limitate l'introduzione di nuovi patogeni, perché questi, in combinazione con una annata particolare dal punto di vista climatico, possono pregiudicare i raccolti e le produzioni».

È possibile quantificare i danni riportati dal settore per questi problemi?
«Quantificare i danni non è semplice, ma le stime più accreditate parlano complessivamente di un valore superiore al miliardo di euro. A questo si aggiunge la crescita delle importazioni e del rischio che tali prodotti siano spacciati per produzioni 100% italiane, soprattutto dove, ad esempio olio extravergine di oliva, miele, castagne, vino, agrumi, etc., i raccolti sono risultati particolarmente scarsi».

Quali misure ha messo in campo la Coldiretti per la salvaguardia e il rilancio di queste produzioni e del settore, anche in vista dell'Expo 2015?
«Coldiretti ha chiesto che vengano attivate le misure necessarie per limitare i danni che possono essere provocati da un andamento climatico avverso, dalla regimazione delle acque, al blocco del consumo di terreno agricolo e della sua cementificazione. Un potenziamento delle misure di controllo sulle merci in ingresso ed un fermo delle merci contaminate o infestate che non rispettano le misure previste per i patogeni da quarantena. A queste misure, anche in vista dell'Expo, si deve affiancare una vigilanza ancora maggiore sulla contraffazione agro-alimentare, per evitare che venga spacciato per italiano quello che italiano non è.  Nell'ambito dell'Expo si dovrà cercare di aumentare la conoscenza e la riconoscibilità dei prodotti agro-alimentari italiani».

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