Abruzzo, varato un comitato per le vaccinazioni

Come la Regione si sta preparando alle novità introdotte dalle nuove disposizioni di legge. Intervista all'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, classe 1977.

Assessore Paolucci, come si muoverà l’Abruzzo dopo il decreto vaccini?
Innanzitutto bisogna attendere la conversione in legge del DL 73/2017.  La commissione Igiene e sanità del Senato sta infatti esaminando il Ddl 2856 di conversione del decreto legge n. 73 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” con l’obiettivo di dare oggi il via libera al testo e numerosi sono gli emendamenti presentati al testo originario. Il Servizio prevenzione regionale ha già indetto riunioni tecniche con i referenti del Servizi di igiene e Sanità pubblica delle Asl e con l’Ufficio regionale ccolastico per concordare le modalità di invio delle certificazioni e predisporre idonea modulistica. Sono stati inoltre sentiti  i pediatri di libera scelta, per verificare la disponibilità ad intervenire nel processo vaccinale e intensificare le attività di counselling, ed i responsabili delle risorse umane aziendali, per reperire il personale necessario a far fronte al carico di lavoro improvviso ed aumentato.

È stato creato un nuovo comitato di coordinamento per le vaccinazioni. Quali strategie operative si prevede di poter mettere a frutto?
Il Comitato di coordinamento regionale per le vaccinazioni recentemente ricostituito sarà un valido supporto tecnico alle decisioni da assumere in campo vaccinale, sia per le strategie da porre in essere nel campo della comunicazione e della informazione necessarie perché si assuma una coscienza vaccinale consapevole al di là degli obblighi di legge. In fase iniziale si presterà particolare attenzione – oltre naturalmente all’ambito scolastico interessato dal decreto Lorenzin – alla promozione delle vaccinazioni per gli operatori  sanitari, sia in ambito ospedaliero che territoriale dove il tasso di copertura è ad oggi decisamente basso.  La vaccinazione dell’operatore sanitario, unitamente alle altre misure di protezione collettive ed individuali per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi nelle strutture sanitarie, ha una valenza multipla: serve a proteggere l’operatore dal rischio infettivo professionale, serve a proteggere i pazienti e i cittadini dal contagio in ambiente assistenziale e comunitario, serve a difendere l’operatività dei servizi assistenziali, garantendo la qualità delle prestazioni erogate.

È stato già delineato un possibile piano per le scuole?

Sono state già effettuati in Assessorato incontri in sede tecnica con i referenti del Servizi di igiene e Sanità pubblica delle Asl e dell’Ufficio regionale scolastico. Poiché il rilascio delle specifiche certificazioni al singolo genitore da parte dei Servizi vaccinali comporterebbe criticità sia per i genitori che per i Servizi, vista la numerosità delle coorti di nascita interessate dal D.L. n. 73/2017 ed il carico di lavoro già aumentato per i Servizi vaccinali in ragione dell’applicazione del Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019, è stato concordato di sollevare, per ragioni di opportunità e snellezza amministrativa, i genitori dalla necessità di acquisire il certificato vaccinale presso la Asl per poi esibirlo presso la scuola. È in corso di stipula uno specifico protocollo di intesa tra la Regione e l’Ufficio regionale scolastico per uniformare le procedure di acquisizione delle certificazioni previste dal D.L. n. 73/2017 e s.m.e i. in tutte le scuole del territorio regionale e dare mandato alle Asl di inviare i certificati elaborati direttamente alle scuole entro i termini previsti dalla legge.

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