La svolta verde di Erg

Abbandonare l'attività di raffinazione del petrolio reinvestendo nella produzione di energia eolica e poi anche idroelettrica. La strategia dei giovani industriali italiani guarda avanti e coglie il segno dei tempi
Archivio Ansa

La prima generazione si dice crei l’azienda, la seconda la consolidi e la terza la distrugga: non per incapacità dei nuovi venuti, ma perché con il tempo gli azionisti si moltiplicano, spesso con interessi divergenti; non diventa facile mantenere la concordia, tanto più se si è parenti, e quindi difficile definire una condivisa strategia industriale.

 

Invece, pur diventati numerosi, gli azionisti di Erg hanno avuto l’intelligenza di affidarsi ai più esperti fra loro e decidere di abbandonare l’attività di raffinazione di petrolio nel momento storico in cui essa offriva i maggiori profitti ed era ambita da aziende di Paesi produttori di petrolio, alla ricerca per esso di uno sbocco sicuro nel tempo.

 

Altra felice intuizione è stata, anziché trasformarsi in finanzieri, rimanere operatori industriali, reinvestendo le ingenti risorse ricavate dalla vendita della raffineria di Priolo nella produzione di energia eolica e poi anche di energia idroelettrica.

 

Felice intuizione anche il non investire solo in Italia, dove gli adeguamenti tecnologici sono rallentati dalla moltiplicazione delle autorizzazioni; esse sono necessarie sia a livello governativo che a livello locale a partire dal  2001, quando gli italiani hanno modificato la loro Costituzione nel suo articolo quinto, concedendo maggiore potere di interdizione alle istituzioni locali.

 

Si tratta di quell'articolo quinto che la riforma costituzionale che dovremmo approvare nel prossimo ottobre intende riportare alla versione precedente, quando le autorizzazioni per i  settori di interesse strategico come l’energia erano richieste solo a livello nazionale e gli investimenti industriali erano fattibili in tempi più ragionevoli.

 

Quindi rallegriamoci con questi giovani industriali italiani che hanno saputo avvertire in tempo la necessità di cambiare, utilizzando in modo valido le risorse accumulate dalle generazioni precedenti: anche essi però non possono riposare sugli allori, perché il mondo continua a cambiare; auguriamo loro di continuare ad essere pronti a cogliere i segni dei tempi e le innovazioni tecnologiche, oggi più drastiche nel fotovoltaico che nell’eolico, ma sempre energia verde su cui puntare.

 

Tra queste innovazioni vi sono le grandi batterie per l’utilizzo dell’energia solare anche quando il sole tramonta e negli ultimi giorni quella dell’utilizzo, nei pannelli fotovoltaici, al posto di metalli preziosi, di  grafene , una pellicola monomolecolare di grafite, quella delle matite; i pannelli costeranno molto meno e potranno anche diventare  trasparenti ed essere usati quali vetri per le finestre: una vera rivoluzione, che è stata annunciata dall'Istituto italiano di tecnologia in un recente congresso internazionale a Genova.

 

La Erg ha annunciato l’intenzione, se ve ne saranno le condizioni, di affrontare anche la vendita al dettaglio dell’energia in Italia: attività costosa da realizzare, ma preziosa quando la si è realizzata, perché con essa non si dipende più dagli umori di chi già vende al dettaglio, che in momenti di eccesso di offerta può lasciarti senza sbocco; per i cittadini sarebbe un fatto positivo, solo il libero mercato fa ridurre le bollette.

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