La solidarietà è reato?

Due tribunali, in Italia e in Francia, stanno giudicando due giovani che hanno aiutato gli immigrati ad attraversare il confine, prendendosi poi cura di loro
migranti

Non vogliamo celebrare nessuno, tessere elogi né appiccicare addosso a qualcuno la targa di eroe. Vogliamo semplicemente citare due giovani che abitano appena al di là del nostro confine. Appena passato Ventimiglia uno fa di nome Cédric Herrou, di 38 anni, l’altro di nome fa Fèlix Croft, e di anni ne ha 28 anni.

In questi giorni i quotidiani locali liguri e quelli della costa Azzura e della Provenza in Francia stanno scrivendo di loro. Sono diventati osservati speciali. E di loro scrivono e hanno scritto ben di più della visita di Marine Le Pen leader del Front National francese compiuta nei giorni scorsi alla frontiera franco-italiana fra Mentone e Ventimiglia per ricordare che non si può assicurare la sicurezza di un popolo se non si è capaci di proteggere i confini nazionali.

Sacrosante parole, ma come diceva già Qualcuno suppergiù duemila anni fa, a volte «la lettera uccide, lo spirito vivifica».

Cédric e Fèlix, consapevoli o meno di quella frase, hanno scelto lo spirito che vivifica. Nel pieno caos che si era creato alla frontiera con le centinaia di migranti arrivati da ogni dove per raggiungere il nord Europa e regolarmente respinti dai gendarmi di oltreconfine, hanno scelto in accordo (o chissà forse no) di aiutare questi poveri ragazzi a raggiungere la Francia. In maniera illegale ovviamente, ma per pura carità.

E ancora una volta ritorniamo indietro suppergiù di duemila anni fa per ricordare quell’episodio di un padrone che aveva un amministratore disonesto. Ma poi alla fine visto il comportamento il racconto si chiude così: «Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza».

Scaltrezza o pura carità perché il primo conferma di averne aiutati a passare il confine centinaia. Ma oltre ad aiutarli ad attraversare il confine, si è preso cura di loro fino alla loro partenza. Fèlix, ha fatto lo stesso e spiega di averlo fatto solamente per motivi umanitari.

Né l’uno né l’altro hanno voluto compensi, rimborsi, favori. «Credo di aver agito nell’ambito della Convenzione europea per i diritti dell’uomo e, quindi, in un quadro di legalità». Due tribunali, uno di Nizza e uno a Imperia, per giudicare due uomini che operano per motivi umanitari. Staremo a vedere se la solidarietà sarà classificata reato. Per intanto a Cédric e Fèlix tutta la nostra comprensione per quei gesti dettati dal cuore. Solamente dal cuore, lo vogliamo credere pienamente

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