La scoperta degli altri

In onda su Sky e Now, Security, storia di solitudini e di paure in una cittadina di mare sconvolta da una serie di furti che aumentano la diffidenza e la paura reciproca.

Forte dei Marmi d’estate è un vespaio di ombrelloni, gente al sole che gioca, divertimento, super ricchi in cerca di emozioni. D’inverno il deserto, il nulla. Ognuno sta rintanato nelle sue splendide ville – i ricconi che se le possono permettere – ben custodite e guardate da Roberto Santi (Marco D’Amore) imbattibile guardiano notturno e diurno con problemi di insonnia, di incubi e di relazioni amorose. Mentre lui controlla tutto, la moglie (Maya Sansa) tenta la carta della politica come candidata a sindaco, e la figlia (Ludovica Martino) innamorata del professore carismatico (Silvio Muccino) ha una storia nascosta con costui, presuntuoso ed egoista.

La vita, insomma, non sembra un granchè nel tempo della pandemia, e non solo. Sicurezze cercate, rifugi ostentati, chiusura agli altri. L’inverno reale dell’esistenza, dei non-rapporti veri. La moglie di Roberto cerca l’aiuto di un ricchissimo intellettuale (Fabrizio Bentivoglio) che sembra una brava persona.

È l’aria che si respira, a fatica, perché la tensione è costante, nel film di Peter Chelsom, Security in onda su Sky e Now -, storia di solitudini e di paure in una cittadina di mare sconvolta da una serie di furti che aumentano la diffidenza e la paura reciproca. Un clima di sospetto, di indagini che Roberto e  la polizia iniziano a fare, interrogando un ragazzo ambiguo, una ragazza trovata di notte ferita per strada e finendo col mettere il naso e poi le mani sugli egoismi nascosti dietro  la faccia del perbenismo  o della cultura, nel caso del professore. Vittime sono in realtà i giovani, che fanno i forti salvo poi scoprirsi ancora bambini paurosi, e vittima della sua ambizione è pure la moglie di Roberto, che si ricrede sperando che non sia troppo tardi.

Roberto è il protagonista di una storia violenta, più che nelle azioni, nel continuo scontro notte-giorno, estate-inverno, divertimento-paura che è uno specchio del malessere del nostro tempo, acuito dalla pandemia. Solo di fronte alla morte la comunità cittadina si sveglia, si domanda come sia potuto accadere: tutto sembrava così tranquillo, vicini rispettosi, ragazzi bravi, eccetera, come succede ormai spesso di fronte ad un fatto doloroso inaspettato. Ognuno invece può essere un lupo per l’altro, i lupi si annidano tra noi e spesso l’egoismo, l’ambizione impediscono di accorgersene.

Roberto, il guardiano notturno, l’uomo solo e sofferente è l’unico a vedere la realtà autentica che ci circonda. Per fortuna, lui reagisce alla tragedia che sconvolge i bempensanti  e i giovani, del tutto impreparati al dolore, e li costringe a cercare la verità non a far finta di non vederla in questo film elettrico, ben recitato, indagatore.

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