La De Filippi esagera: è l’ora di reagire

Urge una protesta contro le trasmissioni della presentatrice televisiva, che ignora le regole basilari dello sviluppo della persona umana. Due proposte.
Maria de Filippi

Un’esperienza allucinante, angosciante e soprattutto violenta: seduto sul divano davanti alla televisione, assisto alla trasmissione Uomini e donne (ultima versione), ove i protagonisti sono persone anziane che , in modo stupido e degenere, fingono di essere adolescenti innamorati alla ricerca del principe azzurro.

 

Questa trasmissione, come molte altre del resto, ove la De Filippi troneggia con la sua assoluta incompetenza e perversione (sì, da psicologo dico “perversione”) sono il risultato di una società smarrita, frivola e vuota , ove non ci sono più le generazioni, ove tutti sono diventati adolescenti fighettini e tosti alla ricerca della emozione e della morbosità, per essere protagonisti e apparire davanti allo schermo.

 

La società post-moderna, tecnologica ed emotiva, si trastulla davanti al vuoto televisivo ove vengono commessi ogni giorno due grandi delitti: l’adultizzazione infantile e l’infantilizzazione degli anziani.

 

L’adultizzazione infantile obbliga i nostri bambini a vivere da grandi, senza il minimo rispetto del loro mondo interiore, della bellezza e dello stupore che sono presenti nella loro anima. È triste, molto triste constatare che anche la Rai ha deciso di togliere trasmissioni dedicate all’infanzia come Melevisione e Art attac , le uniche forse, ove i bambini venivano rispettati e gli adulti si calavano nel pensiero fantasmagorico e innocente dell’infanzia, riuscendo ancora a vivere lo stupore dell’innocenza e della bellezza.

 

L’infantilizzazione degli anziani cancella in un solo colpo tutta la saggezza e l’esperienza dell’adulto a scapito del vuoto morboso di chi vuole solo convincerci che l’amore sia solo istinto ed emozione casuale, relegando la volontà, l’intelligenza e la costanza ad altri campi.

 

È triste, molto triste, constatare come il bene più prezioso di una società, che sono da una parte i bambini (perché ne rappresentano il futuro) e dall’altra gli anziani (perche ne sono la memoria portante), venga dissipato da stupidi presentatori e da miopi e soprattutto ignoranti organizzatori dei programmi televisivi.

 

Carissimi lettori, ho due  sogni, due grandi sogni. Il primo: riempiamo di fax , email e lettere quelle trasmissioni che violentano i nostri bambini e i nostri anziani, come grido di protesta e di indignazione. Mi vengono in mente le parole del grande vescovo brasiliano dom Helder Camara, quando, a seguito della protesta dei campesinos brasiliani disse: «Questa loro protesta è amore puro!». Amare forse vuol dire anche andare controcorrente.

 

Il secondo: proponiamo in tutti i luoghi la tutela degli anziani e dei bambini con iniziative territoriali, mediatiche e comunitarie mediante il loro coinvolgimento attivo nel bene più prezioso che hanno, l’esperienza e l’accoglienza del bene, facendoci promotori anche con la Rai perché non chiuda le trasmissioni destinate all’infanzia.

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons