La corsa ai vaccini prima della scuola

L'assessore regionale alla salute e alcuni dirigenti sanitari della regione temono l'assalto agli ambulatori da parte dei genitori dei bambini non vaccinati, per ottemperare al'obbligo entro l'inizio dell'anno scolastico. Ma anche fiducia nel riuscire ad esaudire le richieste
Un bambino fa il vaccino

Dicono le statistiche che dal 2014 al 2016, in Liguria in media sono stati duemila all’anno i bambini  che non hanno effettuato la vaccinazione trivalente (quella contro morbillo, parotite e rosolia) che finora non era obbligatoria. Sono probabilmente ancora più alti i numeri di quanti hanno evitato la vaccinazione esavalente (che comprende le vaccinazioni già obbligatorie contro difterite, tetano, polio ed epatite B), perché non comprendono i bambini non vaccinati nel triennio precedente. Ma ahimè, ora questo popolo deve fare i conti con il decreto del Governo che prevede l’obbligatorietà di 12 vaccini per bambini e ragazzi sino a 16 anni.

L’assessore regionale alla salute, Sonia Viale, manifesta tutta la sua preoccupazione perché secondo lei «gli effetti di questo decreto rischiano di paralizzare alcuni servizi importanti delle Asl e penso anche del sistema scolastico». In base ai dati medi dell’ultimo triennio, calcolati al 2015, la Asl 3 genovese ha 901 bambini all’anno non vaccinati al trivalente e 113 non vaccinati all’esavalente. L’Asl3 è già stata sommersa da una valanga di telefonate da parte dei genitori di figli non vaccinati. A tre mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico si rischia l’assalto agli ambulatori, spiegano negli uffici delle Asl. «Per fortuna abbiamo un’alta copertura delle vaccinazioni. Con sedute straordinarie e il potenziamento di quelle su prenotazione potremo esaudire le richieste», spiega il direttore sanitario della Asl3 Paolo Cavagnaro. «E se non si arriva al risultato entro il primo giorno di scuola, spero ci sia un po’ di tolleranza».

Per il direttore dell’Igiene Pubblica della Asl1 di Imperia, Marco Mela, la preoccupazione è anche quella di dover  far fronte al grande aumento dei vaccini contro la meningite. «Abbiamo già esteso gli orari di apertura degli ambulatori al pomeriggio e a volte al sabato mattina. Se con il decreto pretenderanno di mettere subito tutti in regola, saremo sicuramente in difficoltà».

Confusione e preoccupazione nelle parole di Mario Predieri, referente regionale del Disal, un’associazione di dirigenti scolastici. «Ancora una volta la scuola deve assumersi funzioni diverse da quelle che le competono. E siamo già in una situazione per cui non si può rispondere a tutto e al tempo stesso fare le cose per bene». A Genzianella Foresti, dirigente dell’Istituto comprensivo Centro Storico di Genova e l’Istituto Comprensivo Voltri II, tocca il compito di far fronte a tutte le casistiche possibili per  un totale di 1500 studenti che frequentano la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. «Per prima cosa verificheremo tutti i bambini della scuola dell’infanzia, e questo richiederà un grande impegno; ma negli anni a venire non sarà così gravoso, perché riguarderà solamente i bambini che arrivano a scuola per la prima volta».

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