Kurz torna cancelliere

Vittoria netta del partito del giovane leader, che ha già governato per 18 mesi. Ma la formazione di un governo s’annuncia non facile. Lo farà coi verdi o con i vecchi alleati dell’ Fpö?

Il partito Ővp del 33enne Sebastian Kurz ha vinto con il 38,4% dei voti le elezioni nazionali di domenica, col 5,7% di crescita rispetto alle elezioni precedenti svoltesi nel 2017. Kurz era già stato cancelliere dal dicembre 2017 fino al maggio 2019, sostenuto da una coalizione con la Fpö, il partito populista di destra. Uno scandalo, la cosiddetta “Faccenda Ibiza”, che aveva colpito Hans-Christian Strache, allora capo della Fpö, aveva causato la fine della coalizione e in seguito le nuove elezioni.

La Fpö ha perso il 9,9% dei voti, arrivando solo al 17,3. L’attuale capo della Fpö, Norbert Hofer, ha annunciato che il suo partito di conseguenza vorrebbe far parte dell’opposizione. Il partito socialdemocratico Spö ha ottenuto, da parte sua, con il 21,5% dei voti, il suo risultato peggiore nella storia delle elezioni nazionali, perdendo il 5,1%. Grande vittoria, al contrario, per il partito verde Grüne, che con il 12,4% è tornato in parlamento, aggiungendo un buon 10,2% all’ultimo suo score. Infine i Neos, il partito liberale fondato nel 2012, è arrivato al 7,4%, 2,5 in più che nel 2017. Questi dati sono ancora senza i voti espressi per corrispondenza.

Dopo un periodo politico tempestoso, tanti austriaci hanno dimostrato così di riporre una maggiore fiducia nel carismatico ed brillante Kurz e nel suo partito piuttosto che in qualsiasi altro raggruppamento. Non sarà facile però per il leader dell’Ővp trovare un partito partner per formare un nuovo governo, perché le loro linee politiche sono molto diverse. Egli ha dichiarato che è disposto a parlare con tutti. Più probabile, forse, è che lo faccia coi verdi, perché con ciò potrebbe calmare quelli che criticano il fatto di aver permesso nel dicembre 2017 ai populisti di destra di acquisire potere di governo a livello nazionale. Però dovrebbe cambiare radicalmente la sua politica sociale ed ecologica orientata a bloccare l’immigrazione di rifugiati e a tenere i migranti presenti sul territorio a stecchetto.

Se i negoziati con gli altri partiti però non dovessero portare frutto e si protraessero per mesi, Kurz potrebbe tornare a cooperare proprio con quel partito che aveva causato la crisi governativa nel Paese.

 

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