Italia, dieci tele contro la tortura

Una mostra a Roma dal 21 gennaio al 20 febbraio

In un momento in cui le questioni legate alla presenza del diverso, migranti e rifugiati, occupano tragicamente tanto spazio nella cronaca quotidiana, anche un artista sensibile come Lillo Bartoloni sente il bisogno di testimoniare e dare il suo contributo alla causa perseguita da Medici contro la tortura, associazione umanitaria impegnata nell’accoglienza, testimonianza e cura delle vittime di tortura e dei richiedenti asilo. Attraverso l’ascolto di storie di violenze subite in patria, ma anche durante il viaggio nel Paese di accoglienza, l’Associazione cerca di ricostruire nuove identità di persone soggetti di diritti. Si adopera inoltre per l’affermazione del diritto alla tutela; cerca di individuare, per combatterli,i germi dell’intolleranza, presenti in ognuno di noi.

 

Dieci tele dai titoli eloquenti come Squadra speciale, Ufficiale torturatore, Aguzzino e prigioniero, Torturatore e torturato, create dall’artista romano Lillo Bartoloni sono esposte a Roma, nel Centro policulturale Baobab. Un centro di accoglienza che si trasforma in luogo di incontro, scambio, integrazione con il territorio, le istituzioni. Un frammento d’Africa nel cuore di Roma. Il Centro Baobab di accoglienza per rifugiati e richiedenti Asilo, voluto e finanziato dal V Dipartimento Servizi sociali del Comune di Roma, accoglie 150 ospiti di nazionalità eritrea, etiope, sudanese, somala. Il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto interamente all’Associazione umanitaria “Medici contro la tortura”.

 

Dieci tele di Lillo Bartoloni per Medici contro la tortura, Roma, Baobab Centro Policulturale, Via Cupa n.5 (Stazione Tiburtina) dal 21 gennaio al 20 febbraio

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