Inondazioni in Karnataka, Andra e Maharastra

L'India centro meridionale è stata colpita nei giorni scorsi da piogge torrenziali, che hanno lasciato dietro di loro oltre duecento morti e innumerevoli dispersi.

Nei giorni scorsi Andra Pradesh, Karnataka e parte del Maharashtra, stati dell’India centro meridionale, sono stati colpiti da piogge torrenziali che hanno causato devastazione e morte: oltre duecento i morti, innumerevoli i dispersi, centinaia di migliaia gli sfollati, circa due milioni le persone colpite dal disastro.

 

Anche le manifestazioni atmosferiche sembrano non smentire l’assioma dell’India, Paese di contasti. Quest’anno, infatti, la stagione delle piogge, portate dai monsoni fra giugno e settembre, era stata piuttosto deficitaria lasciando, in varie parti dell’immenso Paese, grossi interrogativi sulle disponibilità idriche per l’anno prossimo. A fronte di questa situazione, improvvisamente, il Paese si è trovato a fronteggiare un’emergenza imprevista. L’India non è nuova a inondazioni di questo tipo. Ogni anno alcune zone nella parte nord-orientale vengono inondate a causa delle piogge e delle piene dei grandi fiumi, soprattutto il Brahmaputra ed il Gange.

 

L’acqua ha distrutto i raccolti di canna da zucchero, cereali, riso e cipolle sono andati distrutti. Si prevede ora un aumento nei prezzi di questi ed altri prodotti di prima necessità. Il Governo ha dichiarato la stato di calamità naturale e stanziato aiuti. La Chiesa locale ha lanciato appelli per aiutare i più dimenticati da tutti: i dalits, fuori casta. Interi villaggi sia nel Karnataka che nell’Andra Pradesh, abitati da popolazione dalit sono infatti stati dimenticati e lasciati nell’abbandono più totale.

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