Influencer: i nuovi mediatori dell’era digitale

Il mondo dei social network ha diffuso in maniera massiva gli strumenti per fare di sé dei nuovi mentori in grado di attirare attenzione e veicolare scelte. Ma chi influenza chi? (prima puntata)
Influencer (AP Photo/Jungho Choi)

Uno dei pregi dell’era digitale è quello di avere reso accessibili a molti le risorse che prima erano riservate a pochi. La rete globale ha via via reso possibile a ciascuno l’accesso diretto ad innumerevoli informazioni e servizi senza il bisogno di intermediari.

L’immensa quantità di dati di cui possiamo disporre tende però ad essere disorientante e ad attirare sempre meno la nostra attenzione, richiamando paradossalmente il bisogno di nuovi mediatori, figure di riferimento in grado di frapporsi tra noi e il mondo per indicarci i percorsi da seguire nella grande info-sfera che abitiamo.

Se ci facciamo caso ogni nostra decisione, comportamento o presa di posizione sono, da sempre, mediati da qualcosa o qualcuno. Esercitare o subire questa influenza è qualcosa di naturale che appartiene al nostro modo di essere umani, al nostro modo di entrare in relazione con gli altri e comunicare. Questa tendenza non passa solo attraverso persone a noi vicine alle quali magari vorremmo assomigliare, ma – in modo molto più marcato – viene veicolata dai media e passa attraverso gli stereotipi delle pubblicità o il fascino dei personaggi del grande schermo, le rock star, i leader politici o i grandi personaggi carismatici.

Oggi, gli strumenti che la rivoluzione digitale ha messo nelle mani di tutti permettono di prolungare indefinitamente le nostre possibilità comunicative e chiunque sia dotato di sufficiente carisma, talento e competenza, può essere in grado di diventare una di quelle nuove figure mediatiche nate con i social network e note come influencer, cioè persone che, raccontando di sé o di qualcosa, attraggono e sono seguiti da un certo pubblico.

Neologismi

Negli ultimi anni il nostro vocabolario si è arricchito di una serie di neologismi di stampo anglosassone che – sebbene possano trovare traduzione anche in lingua italiana – indicano cose che hanno significato specifico nel contesto della cultura digitale: perciò nel mondo online chi ha un seguito diventa influencer, chi lo segue diventa follower e il concetto di comunità si evolve in quello di community, cioè una forma di aggregazione che, passando attraverso la rete, si svincola dai limiti geografici e si catalizza intorno ai social network (da Facebook a Twitter, da Instagram a TikTok, ecc.).

In lingua italiana la parola influencer potrebbe essere risolta letteralmente con “influenzatore” (o “influenzatrice”, senza voler fare distinzioni di genere), ma il termine anglosassone racchiude un carico semantico più ampio e rende meglio il suo significato tratteggiando i contorni di una nuova forma di leadership.

Quanti influencer?

Prima dell’avvento dei “social” l’esercizio di queste nuove possibilità era appannaggio di pochi, per poi assumere i connotati di un fenomeno di massa: non è semplice redigere statistiche accurate su questo fronte, ma i dati più recenti parlano di oltre 4,6 miliardi di utenti globalmente attivi sui social [1], con un numero di influencer che tende ad aumentare in modo variabile a seconda delle piattaforme: su YouTube, gli utenti che possono essere definiti micro o macro influencers varia da 1,5 a 5 milioni; su TikTok sono circa 22 milioni; mentre su Instagram si stima che le persone con più di 100.000 followers siano in numero variabile tra 300.000 e 2 milioni [2].

A livello di mercato, nel 2018 le attività degli influencer hanno movimentato 137 milioni di dollari, con proiezioni oltre i 350 milioni per il 2027 [3]. Le nuove possibilità di condivisione, se usate bene, grazie alla capillarità e alla pervasività delle nuove community, sono in grado di innescare fenomeni sociali in grado di cambiare le agende politiche di chi governa (come è successo nel 2018 con Greta Thunberg e il movimento Fridays for Future).

Non stupisce dunque l’attenzione che i centri di potere (economico, politico o sociale) riservano nei confronti di chi riesce ad esercitare la propria influenza sulle mode e sul pensiero di molti. Ma chi influenza chi? Ne parleremo nella seconda puntata.

[1] S. Kemp, Digital 2022: global overview report (26/01/2022)

https://datareportal.com/reports/digital-2022-global-overview-report

[2] Mediakix, How many influencers are there? New data, calculations & charts (2021)

https://mediakix.com/blog/how-many-influencers-are-there/

[3] Statista, Influencer marketing platform market size worldwide from 2017 to 2027 (19/10/2021)

https://www.statista.com/statistics/1036560/global-influencer-marketing-platform-market-size/

 

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