In scena

Dal giro del mondo proposto dall'Orchestra multietnica di piazza Vittorio al successo di Vincenzo Salemme "E fuori nevica", qualche appuntamento da non perdere per grandi e piccini
Il giro del mondo dell’Orchestra di Piazza Vittorio

Il giro del mondo dell’Orchestra di Piazza Vittorio
Prima mondiale per la nuova creazione della famosa orchestra multietnica che racconta un ideale viaggio di 80 minuti, intorno al mondo, attraverso gli uomini, gli artisti e le loro musiche. Sulla nave in partenza verso l'ignoto s’imbarcano i musicisti. Ad accoglierli con le loro valigie cariche di oggetti, suoni e ricordi, Mario Tronco il loro condottiero/comandante. I viaggiatori in partenza si apprestano a raccontare il mondo attraverso la musica e le loro vicende. “Il giro del mondo in 80 minuti”, drammaturgia Mario Tronco, Giulia Steigerwalt, Daniele Spanò, scenografia e video Daniele Spanò, disegno luci Daniele Davino, costumi Katia Marcanio e Livia Fulvio. Roma, teatro Olimpico, dal 7 al 24/3

Se fuori nevica
È la commedia che portò Vincenzo Salemme al successo nazionale. Enzo, musicista di scarso livello, Cico, affetto da una strana forma di autismo e Stefano il ‘normale’, ossessionato da un eccessivo senso di responsabilità, sono tre fratelli a cui la madre scomparsa recentemente lascia una bella eredità da dividere ad una condizione: Enzo e Stefano dovranno prendersi cura per sempre del loro fratello sfortunato Cico. Cosa succederà in quella casa nell’arco di tempo di un mese? Come sarà la convivenza coatta dei tre fratelli così diversi tra loro? “…E fuori nevica!, scritto e diretto da Vincenzo Salemme, con Andrea De Maria, Giovanni Esposito, Francesco Procopio, Mario Porfito. Roma, Ambra Jovinelli, dal 7 al 24/3.

Canto la storia dell'astuto Ulisse
Ormai un classico della programmazione juniores del Piccolo, torna, Canto la storia dell'astuto Ulisse nella rivisitazione originale di Flavio Albanese. Il filo della narrazione in scena passa attraverso gli episodi e i personaggi più noti del poema di Omero, le cui immagini sono suggerite dalle figure d'ombra degli elementi scenografici creati da Emanuele Luzzati e realizzati da Teatro Gioco Vita. Al Teatro Studio Expo, Milano, fino al 7 marzo.

“The Shape of Things”, in lingua inglese
Un lavoro con giovani attori, su un testo contemporaneo poco noto in Italia, interpretato in lingua  inglese.L’opera fa parte dell’offerta per le scuole di Roma e provincia, che la Compagnia Spiriti Allegri propone con successo già da un decennio. Il testo, nel raccontare le vicende di quattro ragazzi del college, affronta diversi temi: la superficialità nei rapporti interpersonali; l’importanza che ricopre l’apparire rispetto all’essere; l’arte contemporanea che solleva quesiti su cosa possa essere considerata espressione artistica, che viene utilizzata come sinonimo dei valori della vita umana, spingendo i protagonisti a discutere sulla oggettività/soggettività dei valori stessi. “The Shape of Things”,di Neil LaBute, con Edoardo Purgatori, Lauren Matic, Francesco Petruzzelli, Alice Mantoan, regia Michele Coggiola e Maurizio Pepe. Roma, teatro Abarico, dal 6 all’8/3.

La favola triste di Silvio Laviano
La storia di un viaggio, una favola fatta di profumi, di colori e di respiri, una contaminazione di lingue, linguaggi e ritmo, una discesa leggera verso il cratere centrale dell’Etna, altro protagonista del testo. Il punto di partenza è un grembo materno, il punto d’arrivo un non luogo, dove convivono la follia, il ricordo e la febbre. L’uso del dialetto catanese rappresenta l’unico mezzo espressivo dell’emozione. Il racconto, in prima persona, narrato in lingua italiana, detta i tempi dell’azione e crea il mondo del ricordo e del particolare.Salvatore, favola triste per voce sola di e con Silvio Laviano, regia Tommaso Tuzzoli. Napoli, Sala Assoli, dal 5 al 10/3.

“La muta di Portici” secondo Emma Dante
«Ho accettato di farla perché è un'opera che parla della storia del Sud. In particolare di Napoli, mia città di adozione e di Portici, dove è nato mio marito». CosÏ commenta Emma Dante la scelta di dirigere un'opera lirica desueta e piuttosto ostica. Composta nel 1828, narra la storia della muta Fenella (interpretata da Elena Borgogni), sedotta e abbandonata dal figlio del viceré di Spagna, il duca d'Arcos, Adolfo, che nel frattempo si è sposato con la principessa Elvira. E così per onorare sua sorella Fenella, Masaniello, pescatore nella vicina Portici, aizza il popolo alla rivolta contro i governanti spagnoli. Dopo il debutto lo scorso anno a Parigi, arriva in Italia, a Bari. “La muette de Portici”, opera in cinque atti di Daniel Auber, su libretto di Eugene Scribe, rivisto da Germain Delavigne, regia Emma Dante. Bari, Teatro Petruzzelli, dall’8 al 15/3.

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