In attesa del nuovo governo

Tsipras ha avuto l’incarico di formare un nuovo governo. Le difficoltà di immettervi personalità politiche o tecniche vicine ad altri partiti dello scacchiere greco. Lo scoglio dell’approvazione delle leggi richieste dall’Europa
Tsipras

Tsipras ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo dal Presidente della Republica Prokopis Pavlopoulos e ha prestato giuramento ieri pomeriggio. Si aspetta a ore il giuramento dell’intero governo che il premier formerà con i nazionalisti indipendenti di Anel. Secondo fonti di stampa, i cambiamenti nel nuovo governo saranno pochissimi perché si è già perso molto tempo e non la Grecia non può permettersi il lusso di perdere più tempo per l’aggiornamento della lista dei nuovi ministri. Si dice che non si esclude l’inclusione nel governo di altre persone fuori dall’ambito di Syriza, come d’altronde il premier stesso aveva annunciato appena eletto. Ma il corteggiamento non ufficiale al Pasok non sembra funzionare.

 

Intanto, sia Syriza che l’opinione pubblica sono infastiditi dalla critica che il presidente del Parlamento europeo Schulz ha rivolto all’alleanza di Syriza con Anel, affermando: «Non capisco questa alleanza con questo strano partito». Non importa a questo punto se si è d’accordo o meno con l’opinione di Schulz, che non aveva nessun diritto di esprimersi in questo modo per un governo appena eletto e di un partito che, piaccia o no, appartiene al governo. Inoltre, simili partiti fanno parte di altri governi europei, ma non ci sono stati mai simili commenti da parte di un rappresentate delle istituzioni del livello di Schulz.

 

Tutti nel frattempo sono in attesa della formazione del nuovo governo che Tsipras crede che durerà i prossimi quarto anni. I greci sperano che sia così, perché il Paese ha bisogno di stabilità politica. Ma le riserve non mancano, perché nei prossimi tre mesi devono essere votate in parlamento leggi molto dure per l’attuazione dell’accordo europeo. A parte la disciplina fiscale a cui quasi tutti si sono abituati, ci sono misure necessarie che hanno sempre provocato reazioni ferme da parte delle diverse categorie produttive, come la riforma delle pensioni, la tassazione degli agricoltori, le relazioni di lavoro. Nea Demokratia, Pasok e Potami hanno già dichiarato che non sono disposti ad accettare tutto senza discussioni. Vedremo.

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