In America latina e nei Caraibi lievita il microcredito

Nel giro di otto anni i clienti si sono quasi quadruplicati ed ora sono 22 milioni, mentre i crediti si sono moltiplicati quasi per otto, raggiungendo i 40 miliardi di dollari. In Bolivia le microfinanze rappresentano il 12,8 per cento del pil
microcredito

L’economia civile cresce. Mentre aumenta l’interesse per il sistema di imprese B, con centinaia di imprenditori in attesa di certificare la loro attivitá, sono stati resi noti dal Fomin, un fondo multilaterale di investimenti membro del gruppo del Bid (Banca interamericana per lo sviluppo), i dati relativi allo sviluppo del microcredito in America latina e Caraibi che nel giro di un decennio ha moltiplicato quasi per quattro i suoi clienti e quasi per otto il suo movimento di capitali. 

La nascita del microcredito é legata all’esperienza dell’economista e nobel per la pace Muhammad Yunus, del Bangla Desh, la cui finalitá é stata quella di permettere l’accesso al credito ai settori meno abbienti e a microimprese che altrimenti non avrebbero poturo finanziare la loro attività.

L’esperienza che in Asia ha beneficiato centinaia di milioni di persone, in questi anni si é estesa ad altre regioni del mondo grazie a un metodo semplice ed accessibile. In America latina il microcredito comincia ad incidere in modo sistemico. Se, infatti, nel 2005 i clienti erano quasi 6 milioni e con un movimento di 5 miliardi e mezzo di dollari, otto anni piu tardi, nel 2013, questi i clienti sono piú di 22 milioni con un movimento di 40 miliardi di dollari. Le istituzioni di microcredito sono piú di un migliaio, anche in questo caso il numero si é piú che duplicato. Che sia destinato a microimprese e, meno spesso, a piccole attivitá, lo indica la media del valore dei crediti concessi, intorno ai 1.800 dollari (piú o meno 1.500 euro).

Il Paese latinoamericano dove é maggiore l’incidenza del microcredito é la Bolivia, dove i quasi 4 miliardi di dollari che muove questo sistema rappresentano il 12,8 per cento del suo pil. Sebbene anche in Cile si é intorno ai 4 miliardi di dollari, in questo caso il movimento creditizio rappresenta appena l’1,4 per cento del suo pil. Il Messico assorbe quasi il 24 per cento del movimento di capitali con 11 miliardi di dollari, anche se ció rappresenta meno dell’1 per cento del suo pil. Seguno la Colombia, con quasi 6,5 miliardi di dollari, il Perú con 3,5 miliardi e l’Ecuador con 3,1 miliardi. In Brasile questa modalitá muove appena 2,5 miliardi di dollari. In Ecuador questo movimento rappresenta il 3,5 per cento del pil ed in Colombia ed in Perú il l’1,7 per cento.

L’espansione della microfinanza si deve alla conquista di mercati competitivi combinata con la riduzione dei tassi di interessi, vicini a quelli del sistema bancario tradizionale. In genere, i tassi del microcredito erano normalmente piú alti. L’effetto é quello di attrarre nuovi clienti al sistema.

Per la gerente generale del Fomin, Nancy Lee, é chiaro che «la microfinanza si é convertita in un attore fondamentale e sistemico dei settori finanziari di varie economie dell’America latina e dei Caraibi», dato che abbraccia il 25 per cento delle microimprese della regione, «con una gamma di prodotti finanziari, come i crediti a tassi di interessi che in alcuni paesi sono i piú bassi del mondo in questo settore. Si tratta di una storia di sucesso nello sviluppo del mercato finanziario della regione».

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