In 5 mila alla Marcia per la Pace

Liberazione per Rosanna Urru, lavoro e giovani. Lo hanno chiesto all'evento organizzato dalla Caritas e Pastorale a Villacidro, luogo simbolo dell'abbandono delle grande industrie nell'isola  
XXV Marcia della Pace in Sardegna

Almeno 5 mila persone, nonostante un freddo pungente, hanno partecipato il 29 dicembre a Villacidro (Medio Campidano) alla XXV edizione della Marcia della Pace, organizzata dalla Caritas diocesana di Ales-Terralba. Un’iniziativa che ha visto quest’anno al centro il tema “Educare i giovani alla pace” sulla scia del messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della pace che si celebra il primo gennaio. Ad aprire il corteo lo striscione “Liberate Rossella”, riferito alla giovane cooperante sarda, Rossella Urru, rapita in Algeria lo scorso 23 ottobre insieme a due colleghi spagnoli.

 

Tra i presenti, oltre al vescovo diocesano, monsignor Giovanni Dettori, anche il sostituto della Segreteria di Stato Vaticano, monsignor Angelo Becciu, il quale nel corso del suo intervento alla fine della Marcia ha ricordato come il Santo Padre creda fortemente nei giovani, che sono gli artefici del loro futuro. «La parola più pronunciata in questo periodo è crisi – ha detto mons. Becciu –. Ma è necessario che per i giovani e dai giovani giungano inviti a guardare il mondo con occhi diversi, positivi».

 

Presidente del comitato promotore è don Angelo Pittau, direttore della Caritas diocesana che ha dichiarato: «La Marcia vuole essere un segno di speranza per i nostri giovani. Questa è una terra che ha perso negli ultimi anni l’11 per cento dei giovani, emigrati in cerca di lavoro, di una vita dignitosa, inghiottiti da un “non futuro”. La dispersione scolastica, le dipendenze di ogni tipo, e la malattie invalidanti si aggiungono alla non-occupazione o alla disoccupazione». 

 

«Con questa marcia  – ha proseguito don Pittau –, vogliamo essere vicini agli oltre trecento operai della Keller che rischiano il posto, e alle tante aziende che si sono insediate in quest’area industriale dove negli anni ’70 c’erano 3 mila buste paga. Oggi, grazie alla tenacia e allo spirito imprenditoriale di alcuni, a costo di grandi sacrifici personali, diversi stanno lavorando, anche se i giovani sono quelli più penalizzati. Questa è una Marcia della Pace per chiedere alla politica un impegno straordinario, per ciò che riguarda il lavoro dei giovani: senza di loro non c’è futuro per questa terra».

 

La Marcia ha percorso le principali vie della zona industriale di Villacidro e si è poi conclusa con il concerto del Gen Rosso, Dimensione Indelebile. Oltre un’ora e mezzo di musica che ha coinvolto le oltre duemila persone presenti nel capannone messo a disposizione da un imprenditore locale. Il giorno successivo per i giovani ancora un appuntamento: il workshop con il Gen Rosso con un centinaio di giovani presenti. A conclusione la messa presieduta dal vescovo, mons. Dettori e animata dal Gen Rosso. 

 

Dopo due giorni di impegno, nei giovani i volti sorridenti e la gioia di aver vissuto un’esperienza di unità e di condivisione, con la consapevolezza di dover portare lo spirito della Marcia e del workshop ai propri amici e a chi sta loro attorno.

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