Il valore sociale della foresta

La filiera del legno oggi dà lavoro, con 70 mila aziende del settore legno-arredo, a circa 400 mila persone, eppure nonostante l’estensione boschiva sia cresciuta del 30 per cento si continua ad importare materia prima e non si valorizza il patrimonio nazionale
Il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale delle foreste

Come incrementare gli acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioni? Possono gli appalti pubblici rafforzare la filiera del legno italiana? Queste sono le domande che la Pefc Italia, l’associazione che certifica la gestione sostenibile delle foreste ai ministri dell’Economia e dell’Ambiente per favorire una filiera di produzione, lavoro e tutela dell’ambiente che non lasci l’Italia sempre come fanalino di coda.

La recente giornata del 21 marzo dedicata dall’Onu proprio alle foreste, nel nostro Paese è in realtà una celebrazione mancata perché sulle foreste ben poco si discute e si fa. Da qui l’idea di una lettera aperta dove si chiede alle pubbliche amministrazioni di seguire il Green public procurement (Gpp) nelle gare di appalto pubbliche, in modo che l’acquisto di beni sia orientato ad acquisti “verdi”.

Un appello per fare in modo che il 21 marzo, giorno scelto dall’Onu per celebrare la Giornata internazionale delle foreste, non passi ancora nei prossimi anni in Italia quale una sorta di commemorazione di una “filiera mancata”, ma piuttosto come tappa verso la concretizzazione di un progetto europeo che nella gestione forestale sostenibile vede partecipi i rappresentanti dei proprietari forestali e dei pioppeti, i consumatori finali, gli utilizzatori, i liberi professionisti, il mondo dell’industria del legno e dell’artigianato. E qui le pubbliche amministrazioni sono le più distratte nell’attuazione, come precisa Antonio Brunori, segretario generale del Pefc Italia: «Attualmente nel nostro Paese gli appalti pubblici verdi sono poco sviluppati, nonostante siano previsti da precise direttive comunitarie», mentre l’associazione che presiede certifica 792 mila ettari in 10 regioni e 900 aziende del settore legno-carta.

«Eppure l’acquisto di beni e servizi per le pubbliche amministrazioni, che da solo rappresenta il 17 per cento del Pil nazionale, sarebbe una leva determinante per lo sviluppo, sostenibile, del settore forestale, a patto che si valorizzi il legname nazionale». Qualcosa negli ultimi tempi pare tuttavia essersi mosso. «Gli appalti verdi che favoriscono le produzioni locali – prosegue Brunori – sono oggi abbastanza diffusi nelle mense e nel settore alimentare, dove la filiera corta è divenuta quasi un must. Ma tali pratiche virtuose vanno estese ad altri livelli della pubblica amministrazione, in particolare per quanto riguarda l’uso di derivati del legno: mobili, parquet, imballaggi, carpenteria, cancelleria».

L’occasione sarebbe ghiotta soprattutto in un momento di stagnazione economica: permetterebbe di utilizzare in modo virtuoso un tesoretto che l’Italia continua a sottovalutare. La filiera legno oggi dà lavoro, con 70 mila aziende del settore legno-arredo, a circa 400 mila persone, ma i margini di crescita sono comunque enormi: un terzo del territorio nazionale infatti è coperto da boschi, per un’area di 10 milioni di ettari. Il trend è addirittura in crescita: i boschi sono aumentati del 30 per cento in 30 anni e raddoppiati dagli anni Cinquanta, producendo una quantità di legno tale che ogni tre secondi si potrebbe costruire una casa monofamiliare di 150 mq, in abete e larice.

Nonostante questo, l’industria di trasformazione importa materia prima dall’estero per oltre il 90 per cento del proprio fabbisogno, diventando il primo importatore di legname d’Europa e il quarto al mondo. Per questo, nell’appello si chiede di valorizzare le filiere locali del legno investendo nelle filiere «di prossimità». Non solo per incrementare il giro d’affari delle aziende e di conseguenza il numero di posti di lavoro, ma perché privilegiare l’uso di legno locale e certificato aiuta a salvaguardare il territorio, riducendo i rischi di erosione, dissesto idrogeologico e incendi boschivi per mancanza di manutenzione, offrendo un’opportunità di futuro per molte comunità. I risultati della ricerca sul valore sociale dell’attività forestale in Italia e il testo dell’appello sono disponibili sul sito www.forestintheworld.org.

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