Il segreto della vita

Nascosta tra rovi e rocce c’era una grotta dove viveva un uomo saggio...
Fiori

La sua fama aveva oltrepassato monti e valli. Un giorno lo raggiunsero tre giovani forti, spavaldi e curiosi. Il saggio ascoltò le loro domande e alla fine diede a ciascuno un seme: “L’albero darà il suo frutto, mangiatelo quando è maturo. Vi farà capire il segreto della vita”.

Mentre tornavano in città i giovani si chiedevano increduli: “Un frutto che insegna a vivere?”

 

Dopo la giusta attesa, gli alberi nati dai semi, portarono frutto.

Il primo dei tre giovani, per diventare saggio prima degli altri, raccolse tutti i frutti del suo albero, ancora acerbi. Li mangiò avidamente ma i frutti non avevano sapore. Ciò che lo fece arrabbiare fu un mal di pancia terribile come mai aveva avuto. Allora lui, amareggiato e deluso, segò l’albero.

 

Il secondo, per non fare come il primo, fu prudente e attese e attese. Ma, ahimè!, i frutti già sfatti, in una notte di vento, caddero e nutrirono così tanto le radici dell’albero che nessuna scala esistente nel paese poteva raggiungere i pochi frutti rimasti sui rami. Anche lui pensò che il saggio si fosse preso gioco di loro e tagliò l’albero per non pensarci più.

 

Il terzo, una mattina, fu svegliato dal cinguettio degli uccelli e dal ronzio delle api che in festa giravano attorno all’albero al centro del giardino. Capì che i frutti erano arrivati a giusta maturazione. Li raccolse e, prima di assaggiarne, li portò ai due amici per consolarli. Li mangiarono. Erano veramente deliziosi. Non avevano mai assaporato un frutto simile.

 

Dopo aver mangiato, i due chiesero: “Dove sta il segreto? Bastano i soldi, e di frutta ne compriamo tutta quella che vogliamo!”. Il terzo disse: “Forse il saggio voleva farci capire che come il frutto non va raccolto né prima, né dopo, ma al momento giusto, così ogni cosa va fatta a suo tempo”.

 

“E noi dovremmo stare tutta la vita a romperci la testa per capire quale sia il momento giusto? Troppo difficile!”

Pieni di stizza e senza salutare se ne andarono all’osteria.

 

Il terzo invece si mise in cammino verso la montagna. Arrivò tra le rocce. Cercò il saggio per ringraziarlo, ma non lo trovò.

Allora tornò in paese e per amore e gratitudine verso il saggio, cominciò a distribuire i semi della saggezza a tutti i paesani che, vedendo in lui tanta bontà, presero il seme con il cuore pieno di speranza. E tutto il paese si animò di nuova gioia. 

 

(foto di Palko Danko)

 

(dal blog di Tanino Minuta)

 

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