Il ritorno sul podio di Assunta

La Legnante vince la medaglia d’oro nel lancio del peso. Per l’atleta azzurra, non vedente, è l’inizio di una nuova carriera sportiva
Assunta Legnante - Lancio del peso - Paralimpiade

Assunta ha sempre avuto problemi alla vista. Nata con un glaucoma congenito a entrambi gli occhi, la ragazza napoletana ha imparato a superarli negli anni, almeno parzialmente, grazie all’utilizzo di lenti che le permettevano di vedere discretamente con l’occhio destro e, più debolmente, con quello sinistro. Così, ha potuto impegnarsi in uno dei suoi più grandi amori: lo sport.

 

Messasi in evidenza nel lancio del peso sin dalla giovane età, la Legnante viene convocata per la prima volta in nazionale a soli quindici anni e, nonostante i fastidi alla vista ne limitino in parte le potenzialità, nel quadriennio che porta alle Olimpiadi di Atene del 2004 l’azzurra ottiene risultati di tutto prestigio: oro ai Giochi del mediterraneo del 2001, argento agli Europei indoor del 2002, finalista agli Europei assoluti di Berlino dello stesso anno e ai Mondiali di Parigi del 2003. Il tutto condito da un record italiano indoor, ottenuto a Genova nel febbraio del 2002, primato che resiste ancora oggi a più di dieci anni di distanza.

 

Proprio alla vigilia di quella che poteva essere la sua prima Olimpiade, il nostro comitato olimpico le nega però l’idoneità agonistica per i rischi legati all’innalzamento della sua pressione oculare. Assunta passa davvero un brutto momento, ma la nostra atleta trova proprio in quell’imprevisto la forza per proseguire la carriera agonistica con ancora maggiore determinazione. Quando può riprendere, i risultati arrivano infatti con una certa continuità (su tutti spicca l’oro agli Europei indoor del 2007), tanto che Assunta è nominata “capitana” della squadra di atletica leggera italiana che partecipa ai Mondiali di Osaka del 2007. Finalmente riesce a prendere parte ai Giochi a cinque cerchi (edizione di Pechino del 2008), ma il piazzamento ottenuto non è all’altezza delle sue attese (diciannovesima), anche a causa dell’aggravarsi dei soliti problemi visivi.

 

Poi, nell’agosto del 2009, la vista le scompare del tutto. Improvvisamente. Assunta sta andando a Padova per partecipare a un meeting quando a un certo punto non riesce più a vedere dall’occhio destro. Il migliore. Lascia le gare e per quasi due anni deve fare affidamento su quel poco di vista che le rimane nell’occhio sinistro. La Legnante ancora non sa che quella che sembra la fine prematura di una brillante carriera si trasformerà in poco tempo nell’inizio di una seconda vita sportiva (e non solo sportiva).

 

Nel novembre del 2011 le cade la retina dell’occhio sinistro, e a nulla serve un’ultima operazione tentata nello scorso mese di marzo per togliere la cataratta: non vede più, la vita le cambia profondamente («i miei occhi ora sono quelli del mio compagno, Andrea»), ma proprio quando sembra aver toccato il fondo riesce a vincere lo sconforto e a rialzarsi. Anche grazie al suo amato sport.

 

Raccogliendo l’invito del comitato paralimpico italiano, infatti, Assunta si lancia in una nuova sfida: partecipare alle Paralimpiadi di Londra. Alla sua prima gara, l’azzurra batte subito il record del mondo (lo farà diverse altre volte nelle settimane successive), e arriva nella capitale britannica con il ruolo di grande favorita. La tensione è forte, ma alla nostra atleta non tremano le braccia.

 

Si presenta in pedana indossando una maschera con disegnati sopra gli occhi di Diabolik, segno anche della particolare ironia con cui molti atleti stanno vivendo questa fantastica Paralimpiade di Londra, e con un lancio di 16 metri e 74 centimetri (una buona misura anche tra i “normodotati”!), batte il suo precedente record del mondo e vince la medaglia d’oro. Al termine della gara la ragazza che da diversi anni risiede ad Ascoli Piceno ha dichiarato di voler continuare a praticare l’atletica leggera con l’obiettivo di raggiungere risultati ancora migliori. «Devo ancora scoprire cosa il mio corpo mi consente di fare, quella di oggi è una nuova Assunta», ha dichiarato subito dopo il successo. Una nuova Assunta, all’inizio di una nuova carriera sportiva: in bocca al lupo, campionessa!

 

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