Il punto di vista dell’Unicef

A 20 anni dalla firma della dichiarazione Onu, un bilancio in chiaro scuro.
bambino solo

Si celebra in tutto il mondo il 20° anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 20 novembre 1989

«L’UNICEF lancia un rapporto speciale sulla condizione dell’infanzia nel mondo, che mostra l’impatto della Convenzione sui diritti e delinea le sfide che rimangono da affrontare – ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Vincenzo Spadafora. – La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stato ratificato da 193 paesi, un record nella storia dei trattati sui diritti umani. Ha cambiato il modo di percepire, pensare e trattare i bambini e gli adolescenti in tutto il mondo.

 

Il rapporto UNICEF sulla condizione dell’infanzia nel mondo mette in luce l’importanza storica della Convenzione. Più di 70 paesi hanno inserito nella legislazione nazionale una normativa basata sulle disposizioni della Convenzione.

«Sono notevoli i progressi compiuti in questi ultimi venti anni” – ha ricordato sempre Spadafora – Il numero annuale dei decessi sotto i cinque anni di età è sceso da circa 12,5 milioni nel 1990 a circa 8,8 milioni nel 2008».

 

Sono state adottate importanti misure contro l’arruolamento dei bambini soldato, la tratta, la prostituzione e la schiavitù domestica, il numero di ragazze sottoposte a mutilazioni/escissioni genitali è in graduale diminuzione.

Ma nonostante questo cauto miglioramento i diritti dei bambini non vengono, ad oggi, ancora tutelati nella giusta misura: «E’ inaccettabile che i bambini continuino a morire per cause prevenibili, come polmonite, malaria, morbillo e denutrizione» ha affermato il Direttore generale dell’UNICEF Ann M. Venema.

 

Molti bambini del mondo non andranno a scuola, e a milioni di bambini manca la protezione adeguata contro violenza, abuso, sfruttamento, discriminazione e abbandono.

Secondo l’Unicefl la grande sfida dei prossimi 20 anni è quella di mettere al centro di ogni attività umana il superiore interesse dei bambini. E’ una responsabilità collettiva tutelare i diritti di ogni bambino per garantire sopravvivenza, sviluppo, tutela e forse un mondo più bello.

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