Il Papa e la vocazione della Sicilia

Benedetto XVI ha esortato a vivere il Vangelo con coraggio, sempre in antitesi con la mafia e ha proposto ai giovani la sfida della santità
Papa e monumento di Capaci

Benedetto XVI, per la prima volta, é venuto in Sicilia, e ha scelto Palermo. Dicono che quando lo scorso anno i vescovi siciliani lo hanno invitato, lo staff del pontefice aveva predisposto tre diversi luoghi, dove questa visita avrebbe potuto aver luogo. Siracusa, era stata pensata qualora si volesse dare un taglio “mariano” per la presenza del Santuario della “Madonna delle lacrime”. Caltagirone, sarebbe stata ideale per le manifestazioni che ricordano don Luigi Sturzo, fondatore del Partito popolare. Infine Palermo. Benedetto XVI sembra che, senza tentennamenti, abbia deciso di venire nel capoluogo siciliano.

 

La presenza del papa deve essere compresa e contestualizzata, per dare contenuto a questa visita e sopratutto darle continuità, dopo la sua partenza. C’é da dire subito una cosa. Parlando con tantissimi giovani che hanno “invaso” Palermo nei giorni precedenti la visita del Papa, ho potuto registrare un fatto interessante. Questi giovani ritengono questo viaggio, non solo verifica di un percorso che hanno compiuto, ma avvio di una nuova esperienza. Pensate che sono arrivati in città in circa ventimila, provenienti da tutte e 18 le diocesi della Sicilia. Fin dal 2007 hanno lavorato in commissioni e incontri regionali su tematiche, quali lavoro, legalità, scuola. Insomma questo momento ha segnato la fine di un percorso, ma da ieri, l’ inizio di uno nuovo, altrettanto profetico e moderno.

 

La “questione educativa” vera sfida del nostro tempo riguarda tutti, giovani e meno giovani ed è lì gettata come un dado, che interessa credenti e non credenti, italiani ed immigrati che hanno scelto di vivere nelle nostre città. Altra emergenza sul tappeto è quella familiare. Sullo sfondo c’è il sangue dei martiri che sta fecondando questa terra, immagine usata dal vescovo mons. Mario Russotto responsabile della pastorale della famiglia e dei giovani, ma già usata da Chiara Lubich nel parlare della Sicilia, durante il suo viaggio e da me ripresa nel libro “L’uomo d’onore non paga il pizzo”. Espressione quindi che sta diventando patrimonio del popolo.

 

Durante la visita di Benedetto XVI  é venuta in evidenza e ben stagliata la vocazione della città di Palermo e della intera Sicilia: il coraggio di vivere il Vangelo, «incompatibile – ha ripetuto il papa decisamente – con la mafia!». Una grande emozione ha vissuto la piazza quando nel suo discorso ha fatto riferimento a Chiara Luce Badano, invitando  i giovani ad approfondirne la conoscenza: «un’esperienza forte di santità possibile, grazie anche alla sua famiglia naturale e alla sua famiglia allargata, il Movimento dei Focolari». Un bel riferimento anche per la città che, 12 anni or sono, volle conferire la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich. Insomma, il Papa ha saputo far emergere una chiamata speciale della Sicilia e di Palermo. A noi adesso, palermitani e siciliani, saper continuare nella profezia.

 

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