Il Magnifico guerriero

Al Museo civico di Bassano del Grappa (Vicenza), fino al 31 gennaio 2017, sarà possibile ammirare il ritratto dipinto da Jacopo dal Ponte detto il Bassano
Il Magnifico guerriero di Bassano

Il Cinquecento è un secolo zeppo di soldati e di generali che si fanno ritrarre armati di tutto punto, in pose ardite  e classicheggianti. Basti ricordare Tiziano che dipinge l’Allocuzione del marchese d’Avalos come un antico condottiero romano o Pierluigi Farnese con un cipiglio da far paura o Dosso che mette in mostra Alfonso d’Este con la mano appoggiata al cannone col quale voleva far fuori papa Giulio II. Insomma, di condottieri ce n’erano parecchi e del resto le guerre si combattevano di continuo, soprattutto in Italia. Ne ha saputo qualcosa Roma col celebre e tremendo Sacco del 1527.

 

Ma, una volta tanto, abbiamo un Ritratto di guerriero che non ha la posa allucinata del Cosimo I del Bronzino, ma è un uomo tranquillo che si evidenzia al di sopra di una nicchia classica sfumata e sembra rivolto ad ascoltare qualcuno che gli parla. Un guerriero dalla splendida armatura metallica brillante, la mano poggiata calma al fianco, l’altra mano con una picca ben eretta e l’atteggiamento di una maestà sicura di sé, ma non superba.

 

Si tratta del ritratto di un ignoto generale dipinto da Jacopo dal Ponte, detto il Bassano, verso il 1548. La tela, che si trovava nel Settecento in una collezione inglese, è poi comparsa spesso sul mercato antiquario, liberata dalle ridipinture e venduta all’asta a New York da Sotheby’s. Il proprietario l’ha riportata in Italia e l’ha concessa  in comodato al Museo Civico di Bassano del Grappa dove è esposta fino al 31 gennaio 2017.

 

Perché vale la pena andare a vedere questo quadro in un museo che fra l’altro contiene squisite tele del Bassano e della sua bottega, oltre a capolavori del Canova? In primo luogo per conoscere la bellezza di una raccolta in una splendida città di provincia, ma non provinciale. E poi perché la tela in  esame svela un personaggio sereno, un trentenne dalla barba castana accarezzato dalle luce e dalle ombre miti di un genio qual era Jacopo.

 

È come se il pittore l’avesse effigiato in un momento di pausa tranquilla, monumentale come un San Giorgio in un polittico chiesastico. C’è infatti nella tela una aura di sacralità elegante e misurata che tuttavia conferisce al personaggio un sentimento di vicinanza, di colloquiale amicizia.

 

Un magnifico guerriero certo, ma sincero e sicuro, come chi contempla dall’alto la vita e la guerra, sicuro della vittoria apportatrice di pace.

 

Al Museo Civico di Bassano del Grappa (Vicenza). Fino al 31 gennaio 2017

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