Il ciclo Beethoven

Continua all’Accademia romana di Santa Cecilia il ciclo che il direttore Antonio Pappano sta dedicando al genio di Bonn e ai suoi e nostri contemporanei
musica classica

È toccato alla Seconda e alla  Quinta Sinfonia. Dapprima era stata eseguita l’ouverture dall’opera Olympie di Spontini, una rivelazione gloriosa di musica bella e densa, pacata e forte. Che dire dell’angolazione da cui Pappano parte per ritornare alle sinfonie beethoveniane?. Si potrebbe affermare che la sua direzione ama la luce e la chiarezza. Ancora una volta è stupendo ascoltare i singoli strumenti o le famiglie di strumenti nella loro specificità – mirabili i violini primi, ad esempio. E la Quinta, così volgarizzata tante volte, qui brilla per esattezza di dinamiche, afflato passionale –secondo movimento –, gioia per la vittoria nel tempo conclusivo. Pappano svela un Beethoven umorista (Seconda sinfonia, ultimo tempo) ed anche post-mozartiano nell’Andantino religioso (sempre Seconda sinfonia), ma poi lo rivela energico e combattente nella Quinta.

Risultato? Esecuzione intensa, aperta. Forse con qualche ora di prova  in più chissà cosa si sarebbe ancora scoperto…

Prossimo appuntamento il 17,19 e 20 con Cherubini e le sinfonie n. 4 e n. 7 di Ludwig.

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