#IceBucketChallange, l’ultima sfida dell’estate è per la Sla

Filmarsi mentre si compie un’azione, pubblicare il filmato sui social e nominare altre persone per invitarle a fare la stessa cosa. La moda che impazza da qualche mese propone una secchiata di acqua gelata per sensibilizzare alla Sclerosi laterale amiotrofica
sla

Qualche mese fa abbiamo assistito al fenomeno della Neknomination. Il gioco consiste nel filmarsi mentre si beve una pinta di una bevanda alcolica (solitamente birra) tutta d'un fiato, pubblicare il filmato sui social network, e nominare altri amici ad eseguire a loro volta il tutto.

Essendo un’iniziativa molto autocelebrativa e legata all’alcol, è stata molto criticata. E’ così nata, per tutta risposta, la Booknomination, quasi identica, se non per il fatto che anziché condividere la bevuta, si condivide la citazione di un libro. Il procedimento quindi è sempre lo stesso: si scrive una citazione e si nomina altri amici perché lo facciano a loro volta.

Sulla scia di questi 2 giochi con nomination, è nata l’Ice bucket challange (sfida del secchio di ghiaccio). Questa volta, la sfida consiste nel buttarsi un secchio d’acqua ghiacciata addosso. A differenza delle altre attività, lo scopo di quest’ultima è quello di diffondere consapevolezza e un messaggio di solidarietà nei confronti delle persone colpite dalla Sclerosi laterale amiotrofica.

«La Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) – secondo la descrizione di Telethon – è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura scheletrica. […] In Italia si contano circa sette ammalati ogni 100 mila abitanti. Sintomo caratteristico della malattia è costituito dalla progressiva perdita della forza muscolare che nella fase iniziale si può presentare in forma diversa da persona a persona, interessando solo alcuni distretti. […] Oltre alla debolezza, si possono avvertire rigidità (spasticità) e contrazioni muscolari involontarie (fascicolazioni), anche dolorose (crampi muscolari)». La Sla fa parte delle cosiddette malattie rare; in Italia le diagnosi sono attualmente almeno 3.500. Le ricerche sulla Sla sono in aumento, ma non sono ancora veramente concrete. Non esiste infatti un kit diagnostico, né una vera terapia.

Il video che vi proponiamo racconta una delle numerose storie di chi ne viene affetto (https://www.youtube.com/watch?v=FL_Jz9OCec0).

Sono tantissimi i Vip che hanno accettato la sfida: Valentino Rossi, Cristiano Ronaldo, Mario Balotelli, Lebron James, Federica Pellegrini, Jovanotti, Cesare Cremonini, Laura Pausini, Jennifer Lopez, Andrea Bocelli, Biagio Antonacci, Fiorello, Fabio Fazio, ma anche Matteo Renzi, Bill Gates, George W. Bush.

Anche in questo caso le critiche sono state molte, fra cui quella di essere autocelebrativa, di avere uno scopo più ricreativo che sociale, di indicare uno spreco d’acqua. Sicuramente la diffusione del gioco è dovuta principalmente al suo divertimento. Magari anche a voi lettori, leggendo i nomi qui sopra elencati, sarà venuta la voglia di cercare i video delle varie secchiate. Inoltre, non sappiamo quanti di quelli che accettano la sfida in realtà donano qualcosa. Ma forse proprio dalla sensibilizzazione alla malattia può nascere la voglia di sostenere la ricerca.

Dati alla mano, il 12 agosto 2014 sono stati donati per la ricerca sulla Sla 4 milioni di dollari, mentre il 21 agosto ben 42 milioni! In Italia, l’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) sta registrando anche un grosso aumento di donazioni. Insomma, che piaccia o no, l’Ice bucket challange, in un modo in un altro, sta funzionando.

Donare per la ricerca significa rinunciare a qualcosa per un bene superiore. Così anche buttarsi un secchio d’acqua, filmarsi, significa divertirsi, ma anche mettersi in ridicolo. Da questo capiamo che i due gesti (la donazione e la secchiata) possono stare bene a braccetto l’uno con l’altro.

E forse diventerà “prassi” vedere affiancato, ad un gesto concreto di generosità, un gesto visibile della scelta fatta, anche nelle prossime campagne di raccolta fondi. Il nuovo mondo dei social network non fa altro che rendere più semplice tutto questo. Non ci resta che aspettare. E voi, accettereste la vostra nomination?

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