I sardi alle urne

Si vota in Sardegna per eleggere il nuovo presidente della Giunta e rinnovare il Consiglio. La battaglia sarà tra Ugo Cappellacci, presidente uscente della coalizione di centrodestra, e Francesco Pigliaru, candidato del centrosinistra. Si teme un forte astensionismo anche per le polemiche legate al caso 5 Stelle
Elezioni politiche febbraio 2013.

Sono un milione e mezzo i sardi chiamati oggi ad eleggere il nuovo presidente della Giunta e a rinnovare il Consiglio regionale. Sei i candidati presidenti: Ugo Cappellacci, presidente uscente, appoggiato da una coalizione di centrodestra; Francesco Pigliaru, docente universitario, candidato del centrosinistra, già assessore della Giunta Soru; Michela Murgia, scrittrice, candidata della coalizione denominata “Sardegna Possibile”; Mauro Pili, ex parlamentare Pdl, a capo di “Unidos”, formazione autonomistica; Francesco Devias, che guida gli indipendentisti sardi, e Gigi Sanna, leader della movimento Zona Franca, mentre sono 1.500 le persone inserite nelle 27 liste per i 60 posti di consigliere regionale.

1.836 le sezioni sparse nelle otto circoscrizioni provinciali che hanno aperto stamattina alle 6.30, mentre le operazioni di voto sono inziate alle 7.00 e si concluderanno alle 22.00. Si vota nella sola giornata di oggi e lo spoglio delle schede invece inizierà domani a partire dalle 7.00.

Le previsioni parlano di un alto tasso di astensionismo, vista la diffusa sfiducia di molti sardi verso la politica. La crisi economica sta provando fortemente i sardi, specie i giovani che non riescono a trovare lavoro: in alcune zone la disoccupazione giovanile tocca il 45 per cento, mentre quasi mezzo milione di persone vive in condizione di disagio economico.

La breve campagna elettorale, poco più di un mese e mezzo, non ha avuto un grande seguito, complice anche le vicende nazionali. I temi presenti nei programmi dei sei candidati hanno alcuni punti in comune, come la richiesta di zona franca integrale per la Sardegna, anche se alcuni nutrono forti dubbi sui possibili benefìci, o i temi legati ai trasporti, fortemente sentiti. È dei giorni scorsi l’allarme di Federalberghi perché anche per la prossima stagione estiva i costi proibitivi delle tariffe rischiano di essere un freno al turismo. Altro tema ricorrente riguarda la vertenza entrate con lo Stato: ogni anno alla Sardegna in base alla Statuto speciale dovrebbe ritornare oltre un miliardo di euro di compensazione.

Anche l’abbattimento delle imposte per le imprese è un tema comune, così come il taglio del 50 per cento delle accise sui carburanti e il rilancio del polo industriale del Sulcis, con la riconversione degli impianti a produzioni eco-compatibili ed energie rinnovabili.

Queste i temi principali. In troppi però nutrono dubbi sulla reale possibilità di realizzare i programmi: il non voto non aiuterà di certo a trovare soluzioni.

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