I Rolling Thunders al Memorial Day di Washington

Rolling Thunders

Domenica sera l’appuntamento con Mathew, l’autista dell’Uber Service che mi viene a prendere alla Georgetown University di Washington era fissato per le 18.45. Mathew è in perfetto orario, nonostante, mi dice, la capitale sia rimasta bloccata tutta la mattina e anche parte del pomeriggio a causa dei Rolling Thunder, i motociclisti che come tuoni la percorrono in tutte le direzioni da sabato sera. Quello dei Rolling Thunders è un appuntamento annuale ormai tradizionale dal 1988. Si svolge, a fine maggio, durante il cosiddetto Week-end del Memorial Day in onore dei veterani e dei miliari che non sono mai tornati dalle missioni per le quali erano partiti.

Migliaia di motociclisti e altrettanti, se non più spettatori, si riversano per le strade della capitale americana per quello che ormai è uno spettacolo assordante che attira gente da diverse parti degli USA. L’appuntamento è per la mattina nelle vicinanze del Pentagono per arrivare poi in sfilata al National Mall attraverso il Memorial Bridge. La maggior parte delle moto hanno la bandiera americana attaccata ad un piccolo pennone sul retro. Nel corso del passaggio della carovana persino i marines scattano sull’attenti.

 

Il gruppo dei Rolling Thunders è nato alla fine degli anni ottanta grazie all’iniziativa di quattro ex-combattenti: Ray Manzo, John Holland, Walt Sides e Ted Sampley. Il motivo che aveva portato i quattro ex-militari ad una proposta di questo tipo era la possibilità di ricordare e commemorare i compagni dispersi in missione e coloro che non erano mai tornati. Era stato Manzo a rendersi conto di quanto poco l’opinione pubblica fosse cosciente di quanti fossero rimasti prigionieri senza che si sapesse più nulla e quanti erano morti senza essere stati identificati o ritrovati. Per questo nacque l’idea di sensibilizzare il Paese e nel 1987 i primi Rolling Thunders fecero la loro sfilata fino al Memorial che ricorda i caduti nella guerra del Vietnam. Oggi l’organizzazione che si è, poi, costituita a termini di legge a metà degli anni novanta conta circa 90 gruppi in diverse parti degli States.

 

Quello del Memoral Day è l’evento dell’anno e molti, quasi tutti, cercano di convergere sulla capitale che per un giorno vive in un clima assordante, soprattutto in alcune delle zone centrali. Ma varie manifestazioni dello stesso tipo si svolgono anche in altre città degli USA. Nel 1988 erano già circa 2500 i partecipanti alla prima vera sfilata. Nel 2008 si calcolò che i motociclisti erano arrivati alle trecento cinquantamila unità. Difficile dire quanti erano ieri. La sfilata segue ormai un vero e proprio cerimoniale. Le moto si radunano nel parcheggio del Pentagono e rimangono in attesa silenziosa fino alle 12 quando i motori si accendono e in un clima che toglie il respiro comincia il corteo delle moto verso il ponte sul Potomac e poi verso il Mall.

 

Domenica scorsa la scena si è ripetuta come una liturgia ormai quasi trentennale. Washington è invasa dal rombo assordante ed il traffico sulle vie principali di accesso al Lincoln Memorial sono di fatto bloccate. I Rolling Thunders sono ormai parte della tradizione del Memorial Day, celebrato oggi nella pace di una Washington avvolta dal caldo della primavera avanzata.

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