I musulmani condannano ogni violenza

Numerosi leaders sono intervenuti in maniera chiara e a volte assai dura, senza dubbio inequivocabile, su quanto accaduto a Nizza
Nizza

Mi trovo lontano dall’Europa, in Asia e, quindi, devo ammettere che non vivo le stesse emozioni che attraversano il continente in queste ore. Dall’Asia la percezione di quanto avvenuto a Nizza è molto diversa da quella, per esempio, vissuta nei momenti degli attacchi precedenti – Charlie Hebdo e Bataclan per avere punti di riferimenti chiari -. Mi pare di cogliere due aspetti, sempre da lontano ovviamente e, quindi, senza l’ondata di emotività pubblica di quanto avviene sottocasa e il costante aggiornamento mediatico. Da un lato, mi sembra siano spariti i toni di guerra che erano stati lanciati impavidamente ma anche in modo tragicamente inopportuno in occasione degli attacchi terroristici passati e, dall’altro, mi ha colpito l’immediata condanna da ogni parte di quanto accaduto.

Tutti, a cominciare ovviamente da papa Francesco, si sono affrettati a condannare come atto efferato ed inumano quello compiuto dal trentenne franco-tunisino sulla Promenade des Anglais. I toni sono decisi, sia da parte delle istituzioni politico-amministrative che da parte delle autorità e comunità religiose. Purtroppo anche questa volta, sebbene le agenzie di stampa abbiano dato ampio spazio alle dichiarazioni di rappresentanti delle varie comunità musulmane in Europa e nel mondo, il rimbalzo sui quotidiani è stato piuttosto limitato.

 

Eppure leaders musulmani sono intervenuti in maniera chiara e a volte assai dura, senza dubbio inequivocabile, sull’accaduto. Il Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) e della grande Moschea di Parigi ha dichiarato immediatamente: «La Francia è stata colpita ancora una volta da un attentato di un’estrema gravità». Invitando i francesi a rimanere uniti, il Cfcm ha assicurato «la sua totale solidarietà agli abitanti di Nizza»e, allo stesso tempo, ha voluto far giungere «la sua profonda compassione alle famiglie delle numerose vittime, augurando anche un pronto ristabilimento ai feriti». A tutti i musulmani francesi viene rivolto perciò l’invito a dedicare la preghiera del venerdì alla «memoria delle vittime di questo barbaro attacco». Il rettore della moschea ed ex presidente del Cfcm, Dalil Boubakeur, ha dichiarato di essere profondamente costernato, chiamando «all’unità tutti i cittadini davanti a questa nuova terribile prova che mette in lutto tutta la comunità nazionale».

«Una persona che prende un camion e uccide così le persone è un animale selvaggio»– ha dichiarato Mahmoud Benzami, l’imam della moschea En Nour di Nizza, nel corso di una intervista a La Stampa di Torino. «I musulmani ne hanno abbastanza di dover dire ogni volta ‘non abbiamo nulla a che fare’: siamo tutti minacciati, i miei figli ieri sera erano là, volevano uscire, grazie a Dio sono rimasti a casa». «Io – ha ribadito Benzami – non cesso di distinguere e precisare che questi atti di terrorismo e radicalizzazione non hanno niente a che vedere con l’islam, che è una religione di pace, tolleranza e misericordia. Noi nel nostro istituto lavoriamo in collaborazione con la prefettura per combattere la radicalizzazione. Sappiamo bene che ci sono persone che ci cascano: la nostra priorità è la de-radicalizzazione».

 

Altrettanto ferme le condanne espresse dalle comunità musulmane e dai loro leaders in Italia. Chiara e netta, come sempre, la posizione di Abdellah Redouanne, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia (che ospita la grande moschea di Roma), personalità nota per l’equilibrio e la chiarezza delle posizioni oltre che per l’impegno per dialogo fra fedeli di diverse religioni.  «E’ un atto ignobile e abietto che nessuna religione o morale può giustificare». Redouanne con equilibrio e sguardo aperto ha saputo collegare la tragedia francese alle molte che si sono verificate recentemente in diverse parti del mondo. «Negli ultimi giorni – ha affermato – il terrorismo ha colpito Baghdad, Dacca, Aden, Gedda, El-Qatif e Medina. Ieri, 14 Luglio (data simbolo dei tre principi di fratellanza, uguaglianza e libertà) Nizza è stata insanguinata per mano di un terrorista che ha commesso una strage che non ha risparmiato neanche i bambini. Fedele ai nobili principi e valori dell’Islam, che rifiuta ogni forma di aggressione e incita gli individui e i popoli a convivere nella pace, il Centro islamico culturale d’Italia esprime la sua ferma e assoluta condanna di ogni atto di terrorismo e i sensi di vicinanza e cordoglio a coloro che sono stati così gravemente colpiti nella città di Nizza».

Sempre restando in Italia, non si può non apprezzare la dichiarazione immediata dell’Imam di Firenze Izzedine Elzir, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii). Raggiunto dalla Radio Vaticana, Izzedine Elzir, oltre al «grande dolore» per la strage ha affermato: «Di fronte a chi sul web considera questo massacro una vittoria del Daesh, o sedicente Stato islamico, ribadiamo che nessuna fede, nessuna religione, nessuna persona che abbia un pensiero equilibrato, può celebrare l’uccisione di un suo fratello, di un altro essere umano». L’Ucoii ha chiamato, poi, i musulmani e tutti gli uomini e le donne a reagire «con fermezza»di fronte a questa nuova tragedia, appellandosi all’unità «in questa dura prova che colpisce ancora una volta la comunità nazionale francese». «Tutti i nostri pensieri, il nostro cordoglio e la nostra preghiera vanno alle famiglie delle vittime e ai loro cari», ha affermato ancora Izzedine. L’Imam fiorentino ha, poi, sottolineato come ancora una volta l’autore di una strage non provenga da ambienti religiosi. «Purtroppo, nella nostra realtà europea abbiamo dei mostri, delle persone che sono cresciute senza conoscere la loro fede, che sono avviate allo spaccio, alla criminalità; che entrano in prigione e ne escono non soltanto come criminali, ma anche come assassini». Izzedine ha invitato tutti a riflettere seriamente e a dire con sincerità: ‘Abbiamo fallito! Ciascuno ha la sua responsabilità’. Solo così riusciremo a dare una risposta efficace e non rimanere nella trappola di questi criminali, questi assassini».

 

Infine, ferma anche la condanna dell’attacco da parte dell’Università di Al-Azhar, la massima istituzione del mondo sunnita con sede al Cairo, che ha espresso un secco rifiuto ad ogni forma di violenza e ha condannato l’attentato facendo appello all’unità per «liberare il mondo dal terrorismo». «Questi abominevoli attentati terroristici — sottolinea un comunicato — contraddicono gli insegnamenti dell’islam». Nei mesi scorsi il grande imam di al-Azhar, al termine di una fruttuosa visita a papa Francesco aveva rilasciato una interessante intervista alla Radio Vaticana, conclusa con un appello al mondo intero «affinché possa unirsi e serrare i ranghi per affrontare e porre fine al terrorismo, perché credo che se questo terrorismo viene trascurato, non solo gli orientali ne pagheranno il prezzo, ma orientali e occidentali potrebbero soffrire insieme, come abbiamo visto. Pertanto questo è il mio appello al mondo e agli uomini liberi del mondo: mettetevi d’accordo subito e intervenite per porre fine ai fiumi di sangue».

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