Il grande calcio tra premi e novità

Attribuiti i The Best Fifa football Awards 2016 nel consueto gran galà di inizio anno a Zurigo, che premia i migliori protagonisti del mondo calcistico dell’anno precedente, con alcune gloriose conferme, qualche sorpresa - come il Mondiale del 2026 a 48 squadre - e il protagonista di una favola indimenticabile
El jugador de Real Madrid y Portugal, Cristiano Ronaldo, muestra el trofeo al Jugador FIFA del Año el lunes, 9 de enero de 2017, en Zúrich. (Ennio Leanza/Keystone via AP)

Ce l’hai fatta, Claudio!
L’ambito “oscar delle panchine”, e questa è una gran bella favola da raccontare, va a Claudio Ranieri da Testaccio, autore del miracolo calcistico di Leicester. Non appena il suo nome è stato letto da Diego Maradona, mister Ranieri ha dichiarato: “Sono pazzo di felicità,

Ranieri
Ranieri

in Inghilterra è successo qualcosa di incredibile”. Per capirne il motivo, basti pensare come all’inizio della stagione il suo piccolo grande Leicester fosse visto come possibile squadra retrocedente, quotato dai bookmakers non a caso 1 a 5000 per la vittoria finale. Chi l’avrebbe detto? Mister Ranieri, talvolta deriso a sproposito da colleghi più giovani e ricchi per non avere mai vinto un campionato o sollevato le coppe più ambite, a 65 anni sale meritatamente sul tetto del mondo, sostenuto e onorato dalla passione di tutti gli sportivi di ogni paese.

Nessuno gli avrebbe dato un penny di credito. Invece, una sorprendente vittoria dopo l’altra, fatta di sudore e volontà di riscatto, sacrificio ed encomiabile spirito di gruppo… ed il sogno è diventato realtà: Ranieri scrive tra gli annali del calcio la romantica storia di un clamoroso titolo nella Premier League, raggiunto con una matricola di “riserve” tra le portentose corazzate gonfie di campioni strapagati dalle sterline di sceicchi e magnati. Una favola che come testata rivendichiamo però di avere creduto realizzabile fin dai primi mesi di quel campionato 2015-2016, che iniziammo a raccontare in questo articolo dedicato al bomber delle “fox”, Jamie Vardy, “l’operaio del gol”, simbolo di una squadra di scartati divenuti campioni.

Il migliore indiscusso…
Dopo il Pallone d’Oro, Cristiano Ronaldo vince anche il Fifa World Player: il fuoriclasse portoghese è stato eletto miglior calciatore davanti alla stella del Barcellona, Leo Messi, e al francese dell’Atletico Madrid, Antoine Griezmann, capocannoniere degli ultimi Europei 2016 dove è stato finalista con la Francia. “Con tutto quello che ho vinto con la mia squadra nazionale e il club, con le grandi prestazioni individuali, non posso dimenticare questo anno incredibile”. Ha commentato CR7, ricordando un 2016 dove la sua firma è valsa il primo Europeo per la nazionale portoghese della quale è capitano e la Coppa dei Campioni per il suo Real: praticamente un en-plain raramente verificabile nella storia del calcio.

…e la migliore calciatrice
L’americana Carli Lloyd ha vinto tutto sommato a sorpresa ‘l’Oscar’ di miglior calciatrice, a spese della brasiliana Marta e dell’olimpionica tedesca Behringer, che venivano date per favorite.

La formazione ideale

Messi acrobatico
Messi acrobatico

La squadra dei sogni sarebbe formata: in porta da Manuel Neuer (Bayern Monaco), in difesa da Dani Alves (Barcellona, ora Juventus), Gerard Pique (Barcellona), Sergio Ramos (Real Madrid), Marcelo (Real Madrid), a centrocampo da Luka Modric (Real Madrid), Toni Kroos (Real Madrid) e Andres Iniesta (Barcellona), all’attacco da Lionel Messi (Barcellona), Luis Suarez (Barcellona) e Cristiano Ronaldo (Real Madrid).

I Mondiali a 48 squadre
“È una decisione presa all’unanimità. Il Mondiale 2026 sarà a 48 squadre, con 16 gironi da 3: passeranno le prime due di ogni gruppo. Poi ci saranno i sedicesimi. Durerà 32 giorni, come adesso e si svolgerà in 12 stadi. Chi vincerà alla fine avrà giocato 7 partite, proprio come col format attuale”. Firmato Gianni Infantino, presidente della Fifa, ovvero il vertice degli organi del calcio mondiale. “Per tante nazioni sarà una grandissima occasione. Ci saranno 16 squadre in più, magari per qualcuna sarà la prima volta: sarà un Mondiale più moderno e partecipato, in tanti potranno realizzare i propri sogni”.

Malgrado qualche perplessità organizzativa, che il presidente ha scongiurato dicendosi attento a non aggiungere date o partite, anche per non pesare su club e giocatori, la motivazione ufficiale entusiasma: “siamo entrati nel 21esimo secolo, dove il calcio non è più una questione che riguarda solo Europa e Sud-America, per cui ogni confederazione avrà più posti”. Certamente ha influito non poco nella scelta il potenziale incremento di ricavi, impossibile comunque da prevedere distando la rassegna ben dieci anni.

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons