Genova comune green?

Per evitare la procedura di infrazione da parte della Comunità Europea, il capoluogo ligure sta studiando possibili limitazioni al traffico. La difficoltà di far rispettare l’ordinanza.

Anche il Comune di Genova sta cercando di far rispettare il piano regionale per la riduzione dell’inquinamento e la salvaguardia di salute e ambiente. Punta il dito su auto e scoter con targa euro 0 e 1: chi dice entro settembre e chi invece è pronto a scommettere che anche prima scatterà il divieto per questi automezzi dalle 7 del mattino alle 19 di sera dal lunedì al venerdì. Ma, precisa l’assessore comunale all’Ambiente, Campora: «Abbiamo la necessità che la gente si organizzi perché sono tanti i veicoli e le moto interessate. Genova città conta un parco di 20 mila scooter immatricolati e non sarà facile far rispettare l’ordinanza, anche perché un tentativo c’era già stato e aveva sollevato, è proprio il caso di dirlo, “un vespaio”, facendo desistere da ogni altro tentativo di perseguire un’attenzione maggiore contro l’inquinamento.

Ma ora, dicono dall’assessorato regionale all’ambiente, bisogna intervenire il prima possibile poiché i limiti sono stati superati da ben otto anni, e la Liguria è interessata da una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea che prefigura una possibile imminente condanna per Genova se non si mette in regola entro il primo marzo. I livelli di biossido di azoto hanno raggiunto ormai livelli preoccupanti. Dal comune si studiano le possibili strategie per intervenire e soprattutto per evitare possibili manifestazioni di protesta.

«Stiamo valutando la possibilità di agire in deroga su particolari mezzi come le Vespe, le auto storiche, i bus e i mezzi commerciali», afferma l’assessore e chiosa dicendo che l’ultima parola spetta al sindaco. D’altra parte il sindaco Bucci ha più volte ribadito la sua posizione, quella cioè di fare in modo che i motori più inquinanti non possano più circolare in determinate zone. Precisando che «i motori a due tempi sono un problema grosso, vanno messi all’indice».

La giunta regionale, in tutta fretta, per mettersi in regola ed evitare le sanzioni dall’Europa ha approvato un piano di misure urgenti con un documento che individua diverse azioni suddivise in quattro fasi, a partire da febbraio 2019 fino al 2025, dove si prevede un progressivo incremento delle limitazioni all’utilizzo di auto e motoveicoli obsoleti fino al blocco degli euro 5 diesel. A Spezia tra una decina di giorni entrerà in vigore l’ordinanza che vieta la circolazione in un’area della città dagli euro 0 ai 2, mentre per Genova, considerando l’emergenza dovuta al crollo del ponte Morandi e la particolare condizione della circolazione, il Comune potrà posticipare gli obblighi del piano regionale, nel senso che ha più tempo per valutare modalità e tempi di attuazione delle limitazioni della circolazione, ma ovviamente tutto è legato a una strategia.

«Il comune presto approverà la delibera che recepisce quella della Regione, mentre il Piano Aria è in fase di lavorazione da parte degli uffici Ambiente e Mobilità. Verrà approvato per recuperare quello regionale, che per noi è prescrittivo – chiarisce Campora –. Su tempi e modi ci sarà un’ordinanza, non posso escludere che entri in vigore anche prima di settembre, ma sarà il sindaco a decidere quando. Posso assicurare che ci sarà un confronto con la cittadinanza».

Genova vuole diventare presto un comune green: rinnoverà il parco bus e come ha detto il sindaco Bucci («la città metropolitana dovrà avere tra il 2025 e il 2028 il trasporto pubblico basato su mezzi senza combustibile»), per questo l’ordinanza non si limiterà a vietare, ma anche a costruire un futuro ecologico. «Stiamo studiando incentivi per l’acquisto di scooter elettrici e l’incremento di colonnine di ricarica».

 

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