Fraternità tra utopia, profezia e realtà

Tra il Belvedere di San Leucio a Caserta e Santa Maria Capua Vetere, si è svolta la decima giornata dell’Associazione Città per la Fraternità. Premio Chiara Lubich alla città di Alghero
Foto Horacio Conde

Le circostanze hanno voluto che il tema del decennale dell’Associazione Città per la Fraternità si svolgesse in un luogo che con la fraternità e con l’utopia abbia avuto a che fare.

Infatti, la prima parte della giornata, l’assemblea dei comuni aderenti, è stata ospitata nel magnifico scenario del Belvedere di San Leucio. La storia di questo luogo ha del futuristico, qui Ferdinando IV di Borbone, inseguendo la sua utopia di sovrano illuminato, diede vita a un progetto di convivenza e di equità sociale tanto innovativo che non è stato più realizzato in seguito.

La sera del 15 febbraio, a Santa Maria Capua Vetere, un preambolo di festa: sul palco del bellissimo teatro Garibaldi, gremito di 350 persone, si sono esibiti con il musical “Forza venite gente” artisti di varie età dell’Associazione Le Stelle del Borgo di Montecosaro (MC). La storia coinvolgente di san Francesco ha mosso i presenti in un unico coro finale. Fraterna è stata anche la cena, a base di couscous, offerta dall’Imam Nasser Houdiri e dalla locale comunità islamica.

La mattina del 16 febbraio, in assemblea il rinnovo delle cariche ha visto l’elezione per acclamazione del nuovo presidente: Stefano Cardinali, uno degli iniziatori dell’associazione e già vice – presidente.

Eletti per acclamazione pure i due vice-presidenti: Bruna Sibille, sindaco di Bra e Stefania Proietti, sindaco di Assisi.

Il nuovo presidente ha preso la parola e, con commozione, ha accettato l’incarico ponendo come premessa: vivere la fraternità a tutti i livelli andando avanti insieme, anche studiarla, ma soprattutto impegnarsi a viverla mettendoci il cuore. Riconfermate le altre cariche.

Nel pomeriggio, di nuovo nel teatro Garibaldi, il convegno di approfondimento sulla Fraternità, moderato dal giornalista Nico De Vincentiis, prevedeva tra i relatori anche il filosofo Aldo Masullo che, per imprevisti dell’ultimo momento, ha dovuto declinare l’invito.

Il professor Antonio Maria Baggio politologo e docente dell’IUS Sophia di Loppiano, ha svolto una relazione appassionante e rivelatrice delle variabili della fraternità nelle sue diverse e antitetiche coniugazioni.

Partendo dagli albori, ne ha delineato la sua evoluzione nel corso della storia, fino al suo confluire nella politica. Certamente d’impatto la sua affermazione che una politica, che vuole intendersi tale, deve essere fraterna; essa non può contenere parole di odio che distruggono la politica divenendo guerra.

Ha concluso il pomeriggio la cerimonia di consegna del premio Chiara Lubich per la Fraternità, del premio decennale e delle menzioni d’onore. Presenti sindaci o rappresentanti delle città premiate ad eccezione di Riace e Luque (Argentina).

ANSA/GIAN MARIO SIAS
ANSA/GIAN MARIO SIAS

È la città di Alghero, con la sua comunità cittadina, ad essersi aggiudicata il premio Chiara Lubich Città per la Fraternità 2019 per aver voluto reagire e denunciare con forza quanto la questione delle donne vittime di violenza, sia una battaglia culturale che deve riguardare tutti. La città si è stretta intorno ai due bambini rimasti orfani della mamma Michela, si è fatta carico del loro futuro testimoniandolo ogni giorno, in modo forte, con crescente fraternità e solidarietà tra i cittadini, istituzioni, imprese, associazioni. Così la giunta comunale algherese ha approvato una delibera con tale premessa: «Preso atto della forte reazione espressa dalla cittadinanza (…)» – e data – «la solidarietà manifestata da tutta la città di Alghero, dalle istituzioni, dalle associazioni, dalle imprese, dai cittadini (…) si è «ritenuto opportuno avviare un’”adozione di cittadinanza”» che vuole esprimere che 44 mila cittadini di Alghero si prenderanno cura dei due bimbi attraverso un Fondo di sostegno: «un futuro per i bambini di Michela».

Premio speciale per il decennale alla città di San Mauro Pascoli (FC) per aver facilitato la nascita del progetto “Il Distretto della Felicità” affinché gli orari di lavoro delle imprese, dei servizi pubblici e degli altri servizi siano organizzati in base alle esigenze dei lavoratori, conciliando così i tempi di vita e lavoro.

Menzioni d’onore a:

Melissa (Kr) i cui cittadini si sono resi protagonisti, primo fra tutti il sindaco, di uno straordinario gesto di umana “normalità”, non esitando a gettarsi in mare, nel gennaio scorso, per salvare cittadini curdi naufragati sulla loro costa, dando prova all’Europa intera di come si salva chi è in pericolo e li si accolga, senza nessun timore e senza pregiudizi.

Ripabottoni (CB) per l’esempio di integrazione effettiva, essendosi opposta, la città tutta, alla chiusura del centro di accoglienza con 32 migranti oramai perfettamente integrati nel tessuto cittadino.

Riace (RC) per aver creato ed attuato un modello che ha diffuso pratiche di fraternità universale, affrontando limmigrazione come una risorsa e non come un problema, impegnandosi per il bene comune, favorendo la crescita di una cultura della cittadinanza attiva e inclusiva con una integrazione reale e vissuta, attuando una contaminazione tra culture e tradizioni differenti, nonché un avvicinamento generazionale.

Luque (Argentina) per il progetto “Premio Fraternità”: una ordinanza della municipalità che, dal 2002 ad oggi, delibera la consegna di un premio a persone o gruppi per la realizzazione di azioni orientate al bene comune, conferito negli anni ininterrottamente, ha determinato la crescita del sentimento e della prassi positiva della fraternità nella città, fino al riconoscimento, nella Regione, di Luque quale capitale della fraternità.

Foto Horacio Conde
Foto Horacio Conde

Le parole conclusive di Stefano Cardinali sembrano indicare il giusto percorso: «Grazie di cuore alla città di Santa Maria Capua Vetere per l’affetto che ci ha donato: il gusto di una due giorni di “paradiso politico“. Ho ancora negli occhi il sorriso, la gioia e la serenità di sindaci, amministratori (di maggioranza e di minoranza) e cittadini che si sono alternati sul palco del Garibaldi per ricevere le menzioni o il premio Chiara Lubich. Queste esperienze confermano, ancora una volta, che si stanno edificando città nuove dove la fraternità diventa metodo e stile di vita per i politici che le governano, per le associazioni che le animano e per i cittadini che le vivono. – E citando il professor  Baggio, ha affermato: “Le parole e i fatti che generano fraternità sono politica! Il resto sono azioni di guerra”... Sento di prendere un impegno: usare parole e compiere azioni fraterne, studiare la cultura della fraternità affinché le nostre città possano essere luoghi del dialogo, luoghi dell’amore dove ogni cittadino possa realizzare il suo progetto di vita».

 

 

 

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