Folklore e delitti

Presentato a Roma il nuovo thriller di Giovanni Ricciardi. L’ispirazione viene dall’arcinota canzone siciliana“Vitti na crozza”. La prima volta del commissario Ottavio Ponzetti fuori Roma, addirittura in Sicilia, sulle orme di un altro famoso commissario
Giovanni Ricciardi

La bolla di caldo non ferma gli eventi letterari, almeno a Roma. «Anzi, il mio editore sostiene che sotto l’ombrellone i gialli si leggono di più», ha dichiarato ieri Giovanni Ricciardi, presentando in una nota libreria dell’Eur l’ultima avventura (la sesta) di Ottavio Ponzetti, il brillante commissario della porta accanto che ormai ha conquistato l’interesse e la simpatia di tanti appassionati del genere.

 

Lo strano titolo, La canzone del sangue (Fazi Editore, euro 14.50), ha spiegato Ricciardi rispondendo alle domande del pubblico, si riferisce all’arcinota canzone siciliana Vitti na crozza. Forse per la prima volta nella storia della letteratura poliziesca un testo poetico-musicale è al centro della trama e delle indagini del protagonista.

 

Pure se il popolarissimo canto non è antico come in genere si crede ma è datato 1950, intorno all’identità dell’autore regna a tutt’oggi il più fitto mistero. E basta questo alla sbrigliata fantasia dell’autore per far scattare gli ingranaggi di una storia di intrighi, di gelosie, di ricatti e, naturalmente, di sangue (ma senza esagerare, secondo la consueta formula di Ricciardi).

 

Oltre all’inedito “protagonismo” della canzone folk c’è un’altra novità nel libro. È la prima volta della premiata ditta Ponzetti & Iannotta (l’immancabile vice) fuori Roma, addirittura in Sicilia. Dove i due incroceranno, come consulente di lusso, nientemeno che il commissario Montalbano!

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