Festa per Mahler

All'Accademia nazionale di Santa Cecilia omaggio al maestro austriaco.
Santa Cecilia

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma ha chiuso la stagione con la Terza Sinfonia del maestro austriaco (1902), affidandone la direzione al trentenne, ma già famoso, Christian Arming. Il quale, biondo e svettante sulle masse orchestrali e corali – l’organico della Sinfonia è enorme, comprende addirittura il coro e un coro di voci bianche – non si è risparmiato per un’ora e quarantacinque minuti, tanto dura il brano, finendo sommerso dagli applausi del pubblico. E occorre dire che quest’ultimo ha voluto omaggiare non solo l’interpretazione, ma l’impegno di una istituzione musicale, unica al mondo, che pur timorosa del futuro – come è apparso in un comunicato stampa diffuso a fine concerto – a causa della politica nostrana di affossamento culturale, decide di continuare, presentando una stagione futura ricca di eventi unici, come il ciclo beethoveniano e quello mahleriano ( doppio anniversario del compositore viennese: cent’anni dalla morte e 150 dalla nascita).

 

Tornando alla Sinfonia, ad un ennesimo ascolto, essa appare nella sua complessità – il primo tempo dura da solo quaranta minuti – la voce dell’universo interiore straordinariamente ricco di Mahler. Una tempesta emotiva, ma anche un faticoso tentativo di sintesi di intuizioni spirituali, meditazioni filosofiche, amore della natura, dell’uomo e invocazione a Dio ( il finale Adagio, lentissimo e quasi insostenibile nella sua bellezza), animano una partitura gigantesca: nei timbri, nei colori, nello sviluppo di temi che la rendono un manifesto quanto mai chiaro dell’anima europea. In cerca di una sintesi e di un ideale nuovo.

 

Per questo Mahler è difficile da eseguire e da ascoltare. Nel passato ci sono state celebri incisioni, dirette da Walter, Karajan, Abbado, Bernstein, tanto per citarne alcune. Nel concerto di ieri sera, Arming ha potuto contare sull’impegno fino allo stremo dell’orchestra, incitandola col gesto sicuro ed ottenendo un risultato apprezzabile per decisione, potenza sonora, espressività, insieme al coro magnifico e al contralto Sara Mingardo, voce davvero unica nel nostro tempo.

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