Festa di Insieme per l’Europa: collegate più di 500 persone

Conclusa la Festa dell’Europa organizzata da Insieme per l’Europa Italia: persone di diverse Chiese unite per costruire un’Europa al servizio dei popoli
Insieme per l'Europa

Il convegno, dal titolo Per la Terra e per l’Uomoha visto la partecipazione di oltre cinquecento persone collegate da tutta Italia e anche da altri Paesi europei. Si è tenuto domenica 9 maggio in occasione dell’annuale appuntamento di Insieme per l’Europa Italia Together For Europe, realtà che vede riunite circa 300 comunità e  movimenti cristiani di diverse chiese diffusi in tutto il continente. Dal 7 al 9 maggio, infatti, Insieme per l’Europa si è presentato con una serie di eventi realizzati in Austria, Croazia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Francia, Germania, Belgio, Cechia e Svizzera, Olanda e Italia.

 I lavori sono stati aperti dal prof. Luigino Bruni, ordinario di Economia politica alla Lumsa di Roma, che ha sottolineato come lEuropa abbia sviluppato un capitalismo diverso da quello degli altri continenti per il grande peso che ha avuto il cristianesimo. Monachesimo e carismi fioriti nella Chiesa hanno contribuito molto a edificare l’Europa anche dal punto di vista economico.

La riflessione viene portata avanti conl’intervento di padre Ionut Radu, della Romania, in Italia da 12 anni, parroco e rappresentante della Chiesa Romenoortodossa nel Consiglio delle chiese cristiane di Milano. Secondo Radu occorre che le Chiese diano una visione profetica dell’ecologia, che si prendano sempre più l’impegno di subentrare alla visione antropocentrica, razionalista e tecnologica, con la visione dell’uomo mediatore tra creato e increato, sacerdote della creazione, custode della terra.

Mons. Marco Gnavi, responsabile dell’Ufficio per il dialogo ecumenico e interreligioso della Diocesi di Roma, parroco della Basilica Santa M. in Trastevere e membro della Comunità di Sant’Egidio, invita tutti a riflettere sul tema dell’assistenza ai senza fissa dimora, della crescente povertà nelle città. Il tema della gratuità può dare grande frutto per una comunità sempre più sotto la morsa del disagio e della fame. Le migrazioni nel Mediterraneo con migliaia di morti interrogano la nostra coscienza così come l’isolamento di tanti anziani negli istituti scartati e allontanati dalle loro famiglie. «Vestire gli ignudi» è il grido che oggi ricorre perché la nudità è l’ultimo segno di molte spogliazioni precedenti, tessuto lacerato da divisioni, relazioni strappate.

Sono seguite le testimonianze di Luca Maria Negro, pastore delle Chiese evangeliche battiste di Albano Laziale e di Grosseto, presidente della Fcei (Federazione delle chiese evangeliche in Italia) ha testimoniato sull’impegno di alcune comunità nell’assistere alcune persone attraverso i corridoi umanitari, esperienze molto positive di integrazione di queste persone che adesso studiano e lavorano in Italia. Il progetto, sostenuto dalla Tavola Valdese, è stato avviato dalle Chiese evangeliche, Sant’Egidio, la Cei e la Comunità Papa Giovanni XXIII.

Catalina Hinojosa, dell’Ecuador, ha partecipato all’esperienza di Economy of Francesco. Il suo percorso di vita ha visto una forte esperienza con alcune comunità indigene, afroamericane e contadine, a Salinas de Guaranda, che vivono a 3550 m.s.l.m. dove il lavoro è basato sul cooperativismo e l’associazionismo. Da questa esperienza la scelta di specializzarsi, fuori dall’Ecuador, in Cooperazione internazionale sui diritti umani; questole ha aperto il cuore e la mente alle culture e alla diversità e spinta a impegnarsi per una maggiore giustizia sociale.

Maria Sole Moca racconta di varie iniziative a favore dei profughi sulla Rotta balcanica. Ad esempio  a Trieste alcune persone del Movimento dei Focolari, in collaborazione con la Caritas, sono riuscite a trovare ospitalità a singoli e famiglie e a offrire corsi di italiano, giochi e attività varie per i più piccoli. In Piemonte in collegamento con la Fondazione Mamre della Croce Rossa e di alcune ONG, hanno attivato numerose operazioni per far arrivare nei campi profughi della Croazia e della Bosnia coperte,vestiti, medicine, cibo attraverso la Caritas Internazionale.

Non accontentandosi di questo, i Ragazzi per l’unità hanno scritto alla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, chiedendo che le Istituzioni intervengano per risolvere i gravi problemi di quei profughi.

Matteo Santini, della Comunità Papa Giovanni XXIII, coordinatore del progetto “The green diary”, racconta come fin dalla sua nascita la Comunità fondata da don Oreste Benzi cerca di stare vicino ai poveri, agli “ultimi” della storia, per rimuovere le cause che generano ingiustizia, suggerendo la condivisione diretta della propria vita come stile del cammino. Oggi questa specifica vocazione si sta agganciando alle nuove sfide globali relative all’ecologia cercando di «ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri».

Alessandra e Mirko Buldrini della Comunità nuovi orizzonti hanno testimoniato sul prendersi cura dei tossicodipendenti nella città di Trento e Irene Loffredo sull’esperienza di attivazione di volontariato,da parte di varie realtà associative di Chiese diverse, nell’Istituto penitenziario di Pozzuoli (Napoli).

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