Fenomenologia della risurrezione

Una lettura cristiana del cinema di Wim Wenders

La connessione tra cinema e religione avviene spesso ad un livello più profondo e implicito rispetto a quello di una fedele riproduzione dell’iconografia sacra tradizionale. È il caso di Wim Wenders, il regista-vate del Nuovo Cinema Tedesco, per il quale il punto di saldatura tra cinema e religione è la comune vocazione a indagare sul mistero della vita. Le sue opere non sono un pulpito da cui predicare una fede senza inflessioni, ma piuttosto un confessionale in cui raccontare le dinamiche della propria anima, le cadute e gli scoramenti così come la nascita della speranza e dell’amore. Il cinema di Wenders è il cinema della nazionalità ripudiata e ritrovata, dell’identità smarrita e riconquistata, dell’amore impossibile che diviene possibile, delle persone separate che si fondono in una cosa sola, dell’uomo chiuso in sé che si apre al trascendente, delle immagini che si compongono in storia, del caos da cui emerge il cosmos. È il cinema del Dio che muore e risorge.

 

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