Far battere il cuore alla gente

È morto mercoledì Vincenzo Cerami, scrittore, poeta, candidato all’Oscar per la sceneggiatura di "La Vita è bella". Il sodalizio con Pasolini, il ricordo di Benigni. Il suo cuore
Cerami

Io l’ho conosciuto (non di persona, ma attraverso il suo libro) quando m’imbattei nei suoi divertenti scorrazzamenti nel mondo della letteratura, leggendo il suo simpatico Consigli a un giovane scrittore, del ’96. Tutti l’abbiamo conosciuto, di rimando ovviamente – perché la primadonna non è mai lo sceneggiatore, ma l’attore – per La Vita è Bella.

Vincenzo Cerami, che è morto mercoledì a 72 anni dopo una lunga malattia, è stato un grande. È stato uno scrittore, uno sceneggiatore, un poeta, un rugbista, ha avuto incarichi istituzionali e governativi. Ha scritto satira pungente, Un borghese piccolo piccolo; ha conosciuto e lavorato con Moravia, Fellini, Troisi, Totò; ha lavorato con Alberto Sordi dal quale affermava d’aver  carpito un mucchio d’insegnamenti; grande poi il suo sodalizio con Benigni con il quale ha scritto la sceneggiatura de La tigre e la neve, Pinocchio, Il mostro, Il piccolo diavolo.

Ma probabilmente il segreto della sua grande capacità di scrivere e di comunicare sta nell’adolescenza, perché i maestri che incontriamo in quella particolare fetta della nostra vita son quelli che lasciano il segno per sempre: e lui alle  medie ha avuto come insegnante d’italiano Pier Paolo Pasolini. Che lo prese poi come assistente alla regia in Uccellacci e uccellini.

O forse il segreto del nostro Cerami sta nel suo cuore, perché per saper scrivere e saper far vibrare certe corde dentro a chi ti legge o chi ti ascolta, si deve avere un cuore sempre giovane e vivace. Infatti proprio Benigni ha detto: «Aver conosciuto Vincenzo Cerami è stato un regalo che qualcuno mi ha fatto e non so chi sia. A volte ringraziavo a caso, un regalo grande… Vincenzo mi ha insegnato come si fa a far battere il cuore alla gente. Che bellezza essergli stato amico. Che regalo!».

È proprio qui il segreto della comunicazione: saper far battere il cuore alla gente. Cerami scrisse anche un musical su san Francesco, Francesco, il musical, che fu rappresentato ad Assisi nel 2000, durante il Giubileo. Ma probabilmente quello che ci dice di più del cuore di Vincenzo sta in questa frase tratta da un articolo apparso sulla rivista francescana: «Il mio San Francesco è colui il quale si ferma davanti ad una pietra la guarda a lungo e poi comincia a lacrimare di commozione per l’emozione».

E adesso che la sua anima s’è levata verso «l'ultima salute», come poetava Dante, noi, riconoscenti, facciamo tesoro di tutto quello che Vincenzo Cerami ci ha donato e lasciato.

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