Famiglia: la crisi e la teoria della coperta corta

«Le risorse pubbliche resteranno limitate», afferma Napolitano. Eppure continuano sprechi e diseguaglianze, non ultima quella relativa agli scivoli d'oro per gli ufficiali dell'esercito. L’Associazione famiglie numerose lancia alcune proposte per salvaguardare il futuro di figli e genitori
Famiglia adottiva

Ci si accorge che la coperta è corta quando inizia a fare freddo e qualcuno rimane fuori dal suo manto. L’Italia, secondo le realistiche previsioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non uscirà a breve dalla crisi: «La coperta resterà corta anche se riusciremo con grande sforzo collettivo di responsabilità e di coesione a riaprirci presto un sentiero di crescita per l'economia italiana nel quadro europeo e di alleggerimento del debito pubblico e del deficit di bilancio».

A rimanere al freddo sarà sempre di più una parte delle famiglie numerose (quelle con almeno quattro figli a carico), che denunciano, da tempo, una situazione di abbandono confermata dagli indici di povertà che schizzano in alto man mano che aumenta il numero dei componenti il nucleo familiare: ormai, secondo i sondaggi, una famiglia numerosa su quattro non può permettersi di mandare i figli all’università. Non esistono norme e regolamenti in grado di valutare seriamente il peso reale di un figlio. Secondo l’ultima indagine di Federconsumatori, il costo complessivo di un figlio fino a 18 anni di età, per una famiglia con reddito annuale di 22 mila euro, è pari a 113 mila 700 euro. «Affari vostri», è la risposta prevalente del potere politico. Il Piano nazionale per la famiglia, approvato dal precedente governo nel giugno 2012 come strumento di indirizzo per le politiche familiari, non ha forza prescrittiva (non è obbligatorio) ed è generalmente sconosciuto.

Esuberi e scivoli dorati
L’intervento sulle risorse limitate è stato pronunciato dal presidente della Repubblica in occasione della festività delle forze armate per confermare la necessità di assicurare i fondi del comparto in un quadro di alleanze internazionali. Nello stesso giorno del 4 novembre è emerso il caso dei cosiddetti “scivoli d’oro”, e cioè il trattamento riservato agli esuberi (trentamila tra ufficiali e sottufficiali) delle forze armate che fortunatamente non verranno posti in mezzo alla strada, ma che potranno usufruire di una copertura retributiva e contributiva con dieci anni di anticipo sulla data della pensione. Un’operazione mirata a dimagrire la quota di spese della Difesa destinate al personale per destinarle ai nuovi sistemi d’arma. Insomma qualcosa di cui si potrebbe discutere ragionando di equità, priorità e valorizzazione del personale pubblico.

Esercizio di politica attiva
Per avere un’idea di quanto resterà fuori dalla coperta ci viene in aiuto l’elenco delle idee elaborate con competenza e realismo – alcune così minime che sarà difficile non approvare –, dall’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn). Esponiamole ora impegnandoci a farne un riscontro finale alla fine della discussione della legge di stabilità. Un buon esercizio di pratica politica a partire dai contenuti.

Reddito minimo familiare a carico
Il reddito minimo per considerare il familiare a carico è oggi fissato in 2840,51 euro. È un tetto fermo al 1986 quando, per fare due esempi, lo stipendio di base di un impiegato oscillava tra 6 e i 7,8 milioni di lire all’anno (pari a 3.120/3.720 euro/l’anno) e il gasolio costava 624 lire/litro (pari a 0,32 euro). Il tetto, allora fissato in 5,5 milioni di lire, è stato tradotto in euro, ma mai aggiornato. La proposta di Anfn: portiamo questo tetto a 8 mila euro, adeguandolo al limite di reddito esonerato per il lavoro dipendente o assimilati. La cifra – secondo la proposta dell’osservatorio nazionale – dovrebbe essere aggiornata ogni tre anni.

Incapienti
Migliaia di famiglie, disponendo di un reddito basso e di molti figli, non riescono a beneficiare nemmeno di tutte le detrazioni per familiari a carico, perché superiori all’imposta lorda diminuita delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente. A questo vorrebbe porre fine la proposta di Anfn: riconoscere un credito da corrispondere ai cosiddetti incapienti.

Detrazione per affitti figli studenti universitari
Oggi le famiglie, quando fanno la denuncia dei redditi, possono detrarre le spese di affitto sostenute dai figli studenti universitari fuori sede. Ma possono farlo solo se il loro ragazzo abita fuori dalla provincia di origine e ad almeno 100 chilometri da casa. La normativa penalizza, in particolare, quelle famiglie che abitano nei piccoli paesi, da cui non è facile raggiungere le città. La proposta di Anfn: ridurre a 60 chilometri la distanza minima tra la sede universitaria e l’abitazione per poter usufruire della detrazione delle spese di affitto.

Aumento assegni nucleo familiare
L’Italia è tra i Paesi europei con gli assegni familiari di importo più basso. La proposta di Anfn: per le famiglie con tre o più figli, la misura degli assegni familiari sia aumentata del 15 per cento.

Carta famiglia nazionale
La proposta dell’osservatorio politico delle Famiglie numerose: «Una carta famiglia nazionale per permettere alle coppie con almeno tre figli a carico fino a 26 anni di età di usufruire di sconti sull’acquisto di beni e servizi o a riduzioni di tariffe, da concordare con soggetti pubblici e privati che aderiscono all’iniziativa. La carta dovrà essere emessa dai singoli comuni, che attesteranno lo status della famiglia previsto al momento del rilascio; la carta dovrà avere durata biennale dalla data di emissione».

Biglietto famiglie e abbonamento famiglia
La carta famiglia dovrebbe essere funzionale alla creazione di uno o più Gaf (Gruppi di acquisto famigliare) o Gas (Gruppi di acquisto solidale) e all’istituzione di biglietti e abbonamenti famiglia per genitori con più figli di età fino a 26 anni. Biglietti e abbonamenti per usufruire di mezzi pubblici, musei, cinema, teatri, spettacoli, eventi sportivi, servizi turistici e alberghieri, parchi divertimenti, strutture ricreative.

Tasse sui rifiuti (Tari)
Le attuali tariffe sui rifiuti penalizzano le famiglie con tre e più figli. Da qui la necessità di prevedere a livello locale dei correttivi che vadano oltre l’Isee. Tutto questo a partire da una considerazione: «Le famiglie con tre e più figli – commenta Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale Anfn e coordinatore della commissione fisco del Forum nazionale delle associazioni per i diritti della famiglia – rappresentano un esempio virtuoso nella produzione dei rifiuti, in quanto il consumo pro-capite risulta inferiore a quello di un single o di una coppia senza figli: questo perché vengono prevalentemente utilizzate confezioni-famiglia, quindi con minore dispersione di imballaggi e gli eventuali avanzi vengono più facilmente riciclati all’interno della famiglia.

Tasse sulla casa (Tasi)
L’associazione chiede di prevedere una detrazione di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore ai ventisei anni, purché egli abiti abitualmente e abbia la residenza anagrafica nella stessa casa occupata dai genitori.

Contributi figurativi per le madri
Contributi figurativi per chi genera e alleva figli. Sono già previsti in Austria, Germania, Regno Unito e in altri Paesi. «Una donna lavoratrice e madre – osserva Carlo Dionedi (osservatorio Anfn) – ha fatto sacrifici superiori a qualunque altra donna lavoratrice, ma non madre. Di più: ha donato al Paese il futuro. Per questo riteniamo che sia importante e doveroso riconoscere tre anni di contributi figurativi ai fini pensionistici per ogni figlio messo al mondo». La misura potrebbe coinvolgere, in un primo anno sperimentale, le madri con quattro o più figli, per poi scendere a quelle che ne hanno tre.

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