F1, Hamilton leggendario col 5° titolo mondiale

Il pilota ha scritto ieri un’altra pagina indelebile di storia della Formula Uno: il quarto posto nel Gp del Messico gli ha infatti assicurato la vittoria del Mondiale, permettendogli di raggiungere, per numero di vittorie, Juan Manuel Fangio.

Lo avevamo celebrato un anno fa, affermando come fosse ormai entrato di diritto nell’Olimpo degli sport motoristici. I grandi campioni però non si fermano mai, cercando di accumulare record su record, aggiungendo così ulteriore gloria alle loro gesta dsportive. È il caso di Lewis Hamilton, che ieri ha fatto un altro passo verso il superamento di quella che è diventata la sua personalissima sfida al pilota più vincente di tutti i tempi: quel Michael Schumacher che, al momento, dista da lui 20 Gran Premi vinti e due titoli mondiali. C’è ancora tempo per batterlo. Intanto, il trentatreenne di Stevenage ha agganciato ieri il mitico Juan Manuel Fangio, conquistando un alloro iridato che gli consente di staccare Alain Prost e Sebastian Vettel, con quest’ultimo ancora una volta battuto da un pilota ben più freddo nei momenti topici del campionato.

Mai come quest’anno, infatti, la Ferrari era sembrata in grado di sciogliere quel sortilegio che dura dal 2007, anno dell’ultimo titolo conquistato dalla Rossa di Maranello. Una macchina ben costruita, per lunghi tratti superiore alla Mercedes di Hamilton e Valtteri Bottas, aveva fatto sperare ai tifosi del Cavallino rampante che questa potesse essere la stagione giusta per tornare a festeggiare. Non è stato così, nonostante le 5 vittorie conquistate da Vettel, ultima nel GP del Belgio quest’estate: proprio nel momento più difficile, per di più nella gara casalinga di Monza, Hamilton ha infatti sfoggiato il suo repertorio di classe, grinta e guida al limite, andando a trionfare in casa del nemico e mettendo di fatto l’impronta definitiva sulla stagione 2018.

La Ferrari ha detto addio al titolo sia a causa della scarsa lucidità della sua prima guida nei momenti decisivi, che per errori marchiani ai box. Vettel ha fallito in Azerbaigian e Germania, non portando a casa due vittorie che sembravano ormai cosa fatta. La squadra ha invece sbagliato sia nella gestione della partenza in Italia, con le monoposto rosse prime in partenza, che a Singapore, con una lettura sbagliata nel rientro per il pit-stop. Guai, però, a sminuire il fondamentale ruolo di Hamilton nell’essere fautore del suo successo. Il pilota inglese, infatti, non si è perso d’animo quando la sua monoposto era dietro ai rivali, riuscendo poi ad “ammazzare” il campionato nel suo miglior momento. Dopo il GP d’Italia, infatti, l’inglese ha messo insieme altre tre vittorie che hanno definitivamente fatto calare il sipario sulla stagione 2018, con l’ultimo Gran Premio in Messico che è servito soltanto a consacrarlo per l’ennesima volta come re della Formula 1.

La gara di ieri ha visto il trionfo dell’astro nascente Max Verstappen su Red Bull, giunto al suo secondo successo stagionale e considerato dagli addetti ai lavori come il più forte di tutti, in prospettiva. Potrà di certo diventarlo, soprattutto se limerà la sua eccessiva irruenza. Seconda e terza piazza per Vettel e Kimi Raikkonen: una doppietta che sa di rimpianto per una Ferrari ancora una volta a bocca asciutta. Ad Hamilton, come detto, è bastata la quarta piazza per poter festeggiare il titolo: a punti anche Bottas con l’altra Mercedes, quindi Nico Hulkenberg, il futuro ferrarista Charles Leclerc, Stoffel Vandoorne, Magnus Ericsson e Pierre Gasly.

Gli onori, per il penta-campione, arrivano anche dal suo primo, storico rivale ai tempi delle Frecce d’argento. Fernando Alonso, ormai prossimo a lasciare il Circus, ha elogiato Hamilton senza giri di parole: «Si capiva che quel ragazzino arrivato con me nel 2007 in McLaren avrebbe vinto molto. I cinque più grandi di sempre della F1 sono Schumacher, Fangio, Hamilton, Senna e Prost». Parole che valgono tanto, suffragando la sua ascesa nell’Olimpo dei grandissimi. I numeri parlano per il neo-campione del Mondo: 71 vittorie, 5 trionfi iridati, 132 podi, 81 pole position. L’obiettivo, adesso, è inseguire il più grande di tutti, quel Michael Schumacher che ha chiuso la sua carriera con 7 campionati vinti e 91 vittorie. Ci sono ancora due anni di contratto con la Mercedes per coronare il sogno di una vita: diventare il pilota più vincente di sempre.

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