Rosato (Pd): «No a elezioni anticipate»

Dopo l'intervista ad Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia, cerchiamo di delineare lo scenario dei prossimi mesi di governo: senza un sistema di voto efficace e condiviso (il Consultellum ad oggi vale solo per la Camera), diventa più improbabile il ricorso anticipato alle urne. Ne abbiamo parlato col capogruppo del PD alla Camera. Seguirà un'intervista a Danilo Toninelli, deputato M5S

Come non detto. Il flop dell’intesa a 4 sulla legge elettorale costringe i partiti a ridisegnare lo scenario dei prossimi mesi, obiettivi e strategie compresi: senza un sistema di voto efficace e condiviso (il Consultellum ad oggi vale solo per la Camera), diventa più improbabile il ricorso anticipato alle urne e i partiti si dispongono ad arrivare a fine legislatura. Viste le ragioni per cui l’accordo è saltato sarà salutare, per tutti, anche un momento di riflessione interna. Ne abbiamo parlato con Ettore Rosato, capogruppo del PD alla Camera:

On. Rosato, è saltata l’intesa a 4 sulla legge elettorale per un emendamento di FI che passa contro il parere contrario della commissione. Di chi è la responsabilità? Innanzitutto abbiamo fatto un grande sforzo, quello di fare un passo indietro, e per il PD è stato un passo indietro faticoso rinunciare al maggioritario per trovare una base comune con 4 grandi partiti e poi è fallita per il tradimento che il Movimento 5 stelle ha fatto ad un accordo che aveva sottoscritto. È molto trasparente: aveva votato il testo in Commissione, respinto gli emendamenti sul Trentino Alto Adige, noi avevamo spiegato con chiarezza che il voto in relazione al Trentino Alto Adige era insindacabile perché riguardava un partito contraente dell’intesa e trattati internazionali a tutela delle minoranze linguistiche, lo hanno fatto apposta perché sapevano che la legge sarebbe saltata.

Ma i franchi tiratori ci sono anche nel PD. Lo ha mostrato il tabellone del voto per un “errore tecnico”: c’è chi ha parlato di una riedizione sintetica dei “101” franchi tiratori che affossarono Prodi… Intanto il tabellone ha mostrato una cosa diversa, c’era una bella macchia rossa nel PD e una bella macchia verde nel M5S e quindi il voto è stato lampante e chiaro. Poi che ci siano franchi tiratori lo sapevamo dall’inizio, tutti e 4 i partiti. Ogni partito è consapevole che tra i suoi deputati c’è qualcuno che per mille motivi decide di non votare secondo le indicazioni del gruppo però questo era stato messo in conto avendo una maggioranza così ampia in parlamento. Che poi ci sia stato un voltafaccia di un intero gruppo parlamentare questo non lo avevamo messo in conto.

I grillini dicono che Renzi, pur essendo stato rieletto segretario del PD, non riesce a controllare i suoi… Non mi sembra che questo sia un tema di interesse generale. Intanto non è assolutamente vero, i grillini invece di assumersi la responsabilità di aver fatto saltare in maniera precisa e sistematica un accordo che avevano sottoscritto e che avevano sancito anche sul loro blog, si preoccupano di sviare l’attenzione verso altro. È vero o no che loro hanno votato contro l’accordo che avevano sottoscritto? Sì, mi sembra che il resto siano dettagli insignificanti.

Ora che si fa: si riprende la proposta che prende il suo nome, il Rosatellum, metà proporzionale e metà maggioritario, o si cerca di procedere con il Consultellum lavorando per una omologazione fra Camera e Senato? Vedremo. Intanto preciso ancora rispetto a prima: 82 deputati del M5S hanno votato verde, invece di rosso, sono 164 voti di differenza, l’emendamento è stato bocciato per una decina di voti. Quindi per capire di chi è la responsabilità basta guardare solo questo. Sulla legge elettorale andremo in Commissione martedì e faremo una riflessione. Quello che è chiaro è che questa legge elettorale con sistema tedesco è morta.

Dopo questa frenata il presidente Mattarella non sarebbe disponibile a sostenere un altro percorso che porti alle elezioni anticipate. Come si può invece favorire questo processo? Noi non chiediamo né elezioni anticipate né decreti né nulla di anomalo, abbiamo davanti altri 7-8 mesi di legislatura, li faremo occupandoci dei problemi che sono all’ordine del giorno, abbiamo tante cose da fare e su quello siamo concentrati.

Lo stop alla legge elettorale, con conseguente allontanamento della prospettiva di elezioni anticipate, ha fatto esultare le banche: Piazza Affari alle 12 comincia a crescere: il mondo della finanza pare gradire la continuità della legislatura. Che ne pensa? Prima o poi le elezioni ci saranno. Se qualcuno si è avvantaggiato della speculazione borsistica di un giorno sono contento per lui, ma il nostro problema è quello di dare stabilità al sistema politico italiano. Che le elezioni siano a settembre, ottobre, novembre o a febbraio credo che cambi molto poco. Avrebbe avuto un senso che la nuova legge di bilancio la facesse un nuovo governo con un nuovo parlamento, con davanti 5 mesi di prospettiva politica. È evidente che queste condizioni non ci sono, quindi ci occuperemo noi di fare la prossima legge di bilancio sperando che gli altri partiti della maggioranza siano responsabili e diano il loro contributo e il loro sostegno.

C’è ancora da parte del PD l’intenzione di trovare delle convergenze con Silvio Berlusconi e Forza Italia, sulla legge elettorale ma anche su eventuali altre iniziative future? Su altre iniziative future non c’è mai stata e continua a non esserci, sulla legge elettorale continuiamo ad essere disponibili al dialogo con chi ci sta. Certo, per provare a fare un accordo bisogna essere leali, e il M5S ha dimostrato di non essere un contraente leale di accordo.

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