Equilibrio tra lavoro e vita privata

L’Unione europea ha approvato una nuova direttiva che intende sostenere un migliore bilanciamento tra vita professionale e vita familiare.

Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla nuova direttiva sull’equilibrio tra lavoro e vita privata nell’Unione europea (Ue). Nonostante, nel corso dei negoziati, la proposta della Commissione europea del 2017 sia stata mitigata in alcuni contenuti, ci sono comunque diverse novità significative che mirano a modernizzare il quadro giuridico esistente. Questo in linea con quanto definito nel pilastro europeo dei diritti sociali, con il quale l’Ue intende rafforzare la sua dimensione sociale e garantire diritti più efficaci ai cittadini, attraverso pari accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque ed un equilibrio tra attività professionale e vita familiare.

La nuova direttiva cerca proprio di promuovere un buon equilibrio tra impegni familiari e professionali, di rafforzare le tra pari opportunità donne e uomini sul luogo di lavoro e a casa e consentire ai genitori e alle persone con responsabilità di assistenza di conciliare meglio gli impegni di lavoro e di assistenza. La direttiva deve adesso essere applicata da ciascuno Stato membro, attraverso norme specifiche che dovrebbero aiutare i lavoratori a conciliare l’attività professionale e la vita familiare, aiutare le imprese a trattenere i talenti, promuovere la flessibilità sia per i datori di lavoro che per i lavoratori, promuovere le pari opportunità, generare crescita economica e portare vantaggi alla società nel suo complesso, compresi i bambini e le persone bisognose di assistenza familiare.

Nello specifico, la direttiva sull’equilibrio tra lavoro e vita privata prevede per il congedo di paternità una durata fino a dieci giorni e per il congedo parentale non trasferibile una durata fino a due mesi per ogni genitore, pagato almeno come il congedo per malattia. Il testo prevede inoltre che gli Stati membri stabiliscano un compenso minimo, che dovrà garantire degli standard di vita adeguati, atto ad incoraggiare entrambi i genitori nel prendersi cura dei figli. Inoltre, la direttiva introduce una clausola, attivabile o meno dagli Stati membri, per garantire ai lavoratori di essere pagati il 65% del loro stipendio netto per un periodo di almeno 6 mesi per entrambi i genitori.

La direttiva ha confermato i 5 giorni di congedo per la cura di familiari invalidi o con malattie gravi, però senza obbligo di pagamento; inoltre tutti i genitori con figli minori di 8 anni hanno il diritto di chiedere flessibilità per l’orario di lavoro e la possibilità di lavorare da casa.

La parità tra uomini e donne è un principio fondamentale dell’Ue, nonché un’opportunità economica. Tuttavia, secondo i dati diffusi dal Consiglio dell’Ue, le donne continuano a essere considerevolmente sottorappresentate nel mercato del lavoro e nelle posizioni dirigenziali. In particolare, questa nuova direttiva incoraggia una migliore condivisione delle responsabilità di assistenza tra donne e uomini. Inoltre, la perdita economica dovuta al divario di genere nei livelli di occupazione nell’Ue ammonta a 370 miliardi di euro all’anno.

In particolare, permangono molte differenze tra il tasso di occupazione globale delle donne che è dell’11,6 % inferiore a quello degli uomini, allorché il lavoro a tempo parziale delle donne è pari al 31,5% rispetto all’8,2% degli uomini, laddove poco più del 50% delle donne lavora a tempo pieno, rispetto al 71,2% degli uomini, mentre la responsabilità di assistenza familiare riguarda quasi il 20% delle donne inattive, rispetto a meno del 2% degli uomini.

 

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