Elezioni 2021, astensione record. Centrosinistra in ripresa. Calabria al centrodestra

Elezioni amministrative. Prevale il centrosinistra a Milano, Napoli e Bologna. Roma e Torino al ballottaggio tra candidati del Pd e del centrodestra che si riconferma alla guida delle Regione Calabria. Il caso Roma aperto ad ogni scenario. Il Pd vince le elezioni suppletive per la Camera nei collegi di Siena e Roma Primavalle. La crescita dell’astensione è un segnale preoccupante per la democrazia
Elezioni 2021 Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

Le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021 hanno interessato 1.154 comuni tra cui 15 capoluoghi di provincia e 6 di regione. Si è votato anche per l’elezione del presidente della Regione Calabria. Nel prossimo fine settimana si svolgeranno ulteriori elezioni amministrative in Trentino, Sicilia e Sardegna per un totale di 1342 comuni.

Le urne di inizio ottobre evidenziano, prima di tutto, un preoccupante assenteismo in base al quale solo metà degli aventi diritto si sono recati alle urne. Un dato che dovrebbe preoccupare la tenuta democratica del Paese a partire dalle città dove la scelta dell’amministrazione è una questione vicina alla vita delle persone.

Quanto ai risultati si può dire che si sono confermate alcune previsioni come nel caso della vittoria al primo turno del centrosinistra a Milano, Bologna e Napoli. In queste 2 ultime città il Pd si è alleato con i 5 stelle superando il 60% dei voti espressi, mentre a Milano il sindaco Sala ha centrato l’obiettivo della rielezione mantenendo un profilo indipendente e la personale adesione ai verdi europei senza allearsi con i 5Stelle che hanno raccolto il 3,1% dei voti con la loro candidata Layala Pavone.

Il centrodestra si conferma in testa a Trieste con il sindaco in carica Roberto Dipiazza che raggiunge il 45% dei voti sul dem Francesco Russo.

Vittoria annunciata del centrodestra nelle elezioni regionali in Calabria con il neo presidente Roberto Occhiuto, esponente di Forza Italia proveniente dalla Dc. Bassa l’affluenza al voto (44%) e grande frammentazione di sinistra e centrosinistra con 3 liste che, comunque, messe assieme sono inferiori al 55% raggiunto da Occhiuto.

A Torino si andrà al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo in vantaggio, contrariamente alle previsioni, su quello di centrodestra Paolo Damilano. I 5Stelle non raggiungono il 10% con la candidata Valentina Sganga chiamata a dare continuità alla sindaca pentastellata Chiara Appendino che ha deciso di non ricandidarsi.

Anche a Torino l’affluenza non ha superato il 50% dei possibili elettori così come a Roma (48,83%) con significative differenze in basso nei quartieri periferici: ad esempio nel sesto municipio (Tor bella monaca e Torre angela) ha votato il 42,85% degli elettori contro il 56,67% del quartiere Parioli. Nel lontano 1993 l’affluenza alle urne per le comunali raggiunse il 78,77%.

Eppure mai come questa volta le forze politiche hanno incentrato la loro attenzione sul recupero dei voti nei popolosi quartieri della Capitale. Nel complesso Roma ha visto primeggiare Enrico Michetti, candidato scelto dalla leader di Fratelli d’Italia per la coalizione di centrodestra, sul dem Roberto Gualtieri. Una vittoria per quest’ultimo nella competizione per il secondo posto con Virginia Raggi e Carlo Calenda. L’ormai ex sindaca pentastellata ha mantenuto il consenso intorno al 19% dei votanti, più o meno la percentuale raggiunta dal leader di Azione che ha cominciato per primo questa campagna elettorale incontrando interesse nei media. La lista Calenda sindaco ha raccolto più voti di quella di Fratelli d’Italia. Sul sito del ministeri i dati definitivi del primo turno a Roma

Nel ballottaggio del 17 e 18 ottobre si prevede un ulteriore calo dei votanti mentre le eventuali indicazioni di voto dei 5Stelle, Calenda e altre liste minori con percentuali irrisorie non sembrano tali da spostare il consenso degli elettori.

Come già esposto ed evidente a tutti, il destino di Roma è centrale nella vita politica nazionale. Il periodo che precede il ballottaggio è contrassegnato dalla ricerca affannosa dei voti per poter vincere ma può anche essere l’occasione per capire le diverse soluzioni proposte dai due candidati sui nodi aperti della metropoli. Una sorta di esame di riparazione per la democrazia che si basa, come sempre, sulla partecipazione diretta prima ancora di una delega cosciente e attiva. E, come in tutte le città, è importante tener presente la geografia del voto che si è espressa nel primo turno per garantire una rappresentatività integrale della cittadinanza.

La tornata elettorale di inizio ottobre ha visto infine l’elezione suppletiva a Siena con la vittoria di Enrico Letta, segretario del Pd, eletto deputato grazie al voto considerato incerto fino alla fine in un collegio un tempo blindato ma ora segnato dalle conseguenze sullo scandalo del Monte dei Paschi di Siena: l’affluenza si è fermata al 35,93% dei votanti contro il 78,51 % delle politiche del 2018. Elezioni suppletive vinte dal Pd anche a Roma nel collegio di Primavalle con il voto che porta alla Camera il segretario del Pd romano Andrea Casu. Segnali, secondo Letta, della scelta compiuta, dopo la segreteria di Renzi, di puntare su alleanze più estese del solo Pd.

Commenti ricorrenti sulla fine del populismo sembrano, tuttavia, affrettati considerando il problema dell’astensionismo crescente in vista delle prossime elezioni politiche fissate per il 2023. Salvo imprevisti.

Affluenza e risultati del voto sul sito del Ministero degli interni.

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