Effetti collaterali della paura da Coronavirus

Il Gsma, la più grande fiera mondiale della telefonia mobile, è stata bloccata non dalle guerre commerciali tra Washington e Pechino, ma dai timori di contagio.

L’associazione degli operatori e fabbricanti di telefonia mobile, la Gsma, che ogni anno organizza a Barcellona il Mobile World Congress (Mwc) ha annullato l’evento. Il motivo è la minaccia dell’epidemia da Coronavirus. Anche la General Motors ha annunciato la sospensione della produzione per la mancanza di componenti prodotti in Cina.

L’evento spagnolo, che raccoglie ogni anno circa 2.400 società di tutto il mondo, a causa della paura dell’epidemia aveva già ricevuto la disdetta di molte grandi azienda, come Sony, Ntt DoCoMo, Intel, ViVo, ma anche Amazon, Nvidia, LG, Ericsson, Cisco, Rakuten, Facebook…. Altre, più interessate a mantenere la consueta programmazione, come ovviamente le cinesi Huawei e Xiaomi, avevano proposto di adottare misure eccezionali per evitarecontagi.

La paura del contagio però ha avuto la meglio, nonostante l’appello alla calma da parte della Gsma, che aveva cercato di avere l’appoggio del comune di Barcellona, del governo catalano e del ministero della Salute spagnolo. E si capisce il perché: inun clima di allarme mondiale sembrava rischioso frequentare un luogo dove schermi tattili, microfoni, tavoli, ringhiere, bagni e così via potrebbero essere contaminati, anche se in minima parte. L’ha detto con chiarezza la Ericsson: «La salute e la sicurezza degli impiegati e dei clienti non possono essere assicurate». Sono in effetti oltre 100 mila le persone che ogni anno vengono attirate dal Mwc, provenienti da tutto il mondo.

Sapendosi nel mirino, le firme cinesi (6% delle partecipanti), avevano adottato rigidi protocolli di sicurezza, come impedire ai propri dipendenti di assistere al congresso se erano di ritorno da poche settimane dalla Cina. Anche le istituzioni pubbliche spagnole avevano cercato di trasmettere un messaggio di tranquillità. Il ministero della Salute, in particolare, aveva spiegato che «la Spagna è in linea con l’Ue e le organizzazioni internazionali, e con le informazioni attualmente disponibili, l’Oms non raccomanda limitazioni alla circolazione delle persone o al commercio a causa del coronavirus».

Tuttavia, la paura ha avuto la meglio e la kermesse è stata sospesa, con un danno per Barcellona di almeno 490 milioni di euro.

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