Durante noi e dopo di noi

Che succede a una persona disabile dopo la morte dei genitori? Si può pensare, prima che succeda, ad organizzare, per quanto possibile, la sua autonomia? L'esperienza di Michele e del "Gruppo appartamento"

Oggi le Politiche sociali, dopo anni di grandi riforme e anni di impegno e dignità sociale, sono in vera e propria “recessione”. Realtà deboli, come i disabili rischiano solitudine e poche prospettive se al dopo di noi non viene associato un durante noi. Un’esperienza.

«Le politiche sociali in Italia – ha recentemente affermato Livia Turco che unitamente all’altra ministro prima di lei, sempre agli Affari Sociali, Rosa Russo Jervolino, in quel periodo tra gli anni ’90 e i primi del nuovo secolo che non abbiamo difficoltà a definire la primavera delle politiche sociali –, le costruiscono i pionieri, coloro che hanno vissuto i problemi in prima persona, che hanno trovato delle soluzioni e hanno fatto squadra, facendo poi le dovute pressioni sulla politica. Le tante buoni leggi e di qualità in Italia, nascono sull’onda della creatività e di un grande fermento che parte dal basso» ha dichiarato ulteriormente la Turco.

Purtroppo l’epoca della primavera delle politiche sociali di una maggiore “dignità sociale” è a poco a poco mutata, lasciando il posto ad un autunno piovoso di ulteriori problemi con l’aggravante che le leggi sociali sono state accantonate e definanziate, lasciando all’interpretazione delle singole regioni (ben sapendo le difficoltà in tal senso essendo molto, troppo diverse) la possibilità di attuarla o meno. Pensiamo che il Lazio è ottimo fanalino di coda per l’applicazione dell’ormai quindicenne legge di riforma 328/00, anche se qualcosa forse si muove. Ad oggi abbiamo sicuramente fatto un passo indietro e la parola sociale si sta letteralmente sfilacciando. Ci auguriamo allora che si costituisca un’altra ‘primavera’ che riparta proprio dai pionieri, sperando (e forse sapendo) che ancora esistano.

In tal senso vogliamo raccontare una storia che sta facendo sperare varie persone, superando di fatto l’assistenzialismo fine a se stesso, per un nuovo welfare comunitario che  risponde ai bisogni di persone disabili.

Forse conosciamo quella parola non bellissima, ma abbastanza esplicativa, che si definisce il Dopo di Noi, cioè quell’interregno, spesso lungo, tra la morte dei genitori di una persona disabile (soprattutto con problemi di carattere mentale) e la sua autonomia. Infatti questo periodo apre veri e proprio vuoti difficilissimi da gestire e spesso accade per non essere riusciti a programmare e vivere il “Durante Noi”.

E’ sempre difficile per genitori che invecchiano comprendere che esiste il diritto/dovere di autonomia, pur accompagnata e graduale, dei loro figli, al di là dei loro limiti, e pertanto si aspetta inesorabilmente quel Dopo…

Così è successo a Michele (nome di fantasia) catapultato in un dopo di noi improvviso e totale in quanto, nel giro di pochi mesi, perde entrambi i genitori che, pensando in coscienza di fare bene e proteggerlo, si erano “chiusi” nell’aspettativa che fosse il fratello a occuparsi di questa eredità familiare. Di colpo invece gli sono venuti a mancare i suoi riferimenti affettivi, le sue consuetudini,iel quartiere in cui aveva vissuto oltre 40 anni conosciuto da tutti, e persino la sua terra d’origine, non avendo vissuto un solo minuto da solo, né avendo mai sperimentato le sue capacità.

Fortunatamente ciascuno di noi ha un lato inesplorato: anche con l’aiuto del fratello, che aveva sempre cercato di fare questo mentre i genitori erano in vita, ma con scarsi risultati, e di un sacerdote, fondatore di una esperienza quarantennale nell’aiuto a disabili, Michele sperimenta la vita in comune con un “ragazzo” con le sue stesse difficoltà, e alcuni giovani che fanno con loro un percorso di accompagnamento. Il grande bisogno di appartenenza e autonomia viene man mano e completamente appagato in un "Gruppo appartamento" di cui Michele diventa il pioniere.

Così si scoprono cose mai immaginate. Lui che non aveva mai tagliato una mela o cucinato il classico uovo, scopre un talento, molto nascosto, in cucina o riscopre quella capacità, già sperimentata in gioventù, di fare fotocopie o fax.

Prepara marmellate e lavora un orto biologico.

Oggi ha anche lui il suo profilo Facebook con cui dialoga con nuovi o vecchi amici. Ma quello che più importa è il fatto che non vive nessun ricordo positivo o negativo del passato, tanto che tornato nella sua città per un week end, soffre la reazione di tipo pietistico che alcuni conoscenti pongono in essere. Chi lo conosce vede in Michele una persona nuova, magari con lacune ancora intatte, ma chi non le ha?

Ora, dopo quasi un anno di sperimentazione, il Gruppo Appartamento si apre ad altre 3 persone e viene guardato come una sperimentazione indovinata, con un futuro di faro per altre famiglie che abbiano il coraggio del “durante noi”.

Questa esperienza è la conferma della tesi dell’ex Ministro Turco sulle politiche sociali che vengono dal basso.

Info: Prima del Dopo- Fondazione Capodarco Onlus

Via del Grottino snc – Grottaferrata

tel: 0696844953-0696844954

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