Due catastrofi paralizzano il Paese

Ieri giornata di lutto nazionale decretata dal presidente camerunense Paul Biya. Si piangono i morti del crollo di una conduttura metallica sulla strada nazionale e di un treno deragliato  
Yaounde

Venerdì scorso il Camerun è stato scosso, nel giro di poche ore, da due tragedie: una giornata nera che molti avranno difficoltà a dimenticare. Alle prime luci dell’alba la via di comunicazione strategica che collega la capitale Yaoundé alla città di Douala è stata letteralmente tagliata in due, rendendo impossibile spostarsi sia in un senso che nell’altro, a causa del crollo di una conduttura metallica sulla strada nazionale numero 3 nella località di Manyai in seguito alle forti precipitazioni: «Sulla zona si sono abbattute delle forti piogge nella notte tra giovedì e venerdì, provocando un’inondazione attorno al ponte» ha affermato Martial Missimikim, responsabile di Securoute, una ong che si occupa di sicurezza stradale. «L’acqua si è infiltrata sotto il terrapieno, e il cemento di 40 cm di spessore che si trovava sopra la conduttura ha ceduto» ha aggiunto.

L’unica alternativa resta il treno, o l’aereo per chi se lo può permettere; solo che il treno che collega la capitale a Douala, su cui si affollano tanti viaggiatori, è deragliato alla stazione di Eseka causando numerosi morti e feriti – di cui diversi non ancora fuori pericolo.

 

La guerra delle cifre

Il bilancio dell’incidente ferroviario di venerdì 21 ottobre diventa sempre più pesante. Il governo parla per ora di una sessantina di morti e 600 feriti, ma molti osservatori e testimoni parlano di un centinaio di vittime : molti vagoni sono finiti tra i cespugli e in un dirupo. Per ora le cause del deragliamento sono sconosciute, ma secondo molti dei testimoni il treno era sovraccarico : di solito è composto di sette vagoni, ma venerdì l’intercity per Douala ne contava diciotto tutti pieni fino a scoppiare, per circa 1300 passeggeri in totale.

Nella sua dichiarazione trasmessa alla Tv nazionale (CRTV), Paul Biya ha affidato alla magistratura il compito di far luce sulle cause di questa tragedia che ha colpito numerose famiglie camerunensi.

Oggi le critiche arrivano da tutte le parti, soprattutto per quanto riguarda la presa in carico dei feriti e la gestione dei soccorsi: la società Camrail, filiale di Bolloré Africa Railways, ha assicurato in un comunicato che sta «mettendo in campo tutti i mezzi necessari per soccorrere i feriti e sostenere le famiglie colpite da questo dramma». Una riunione del gruppo si è tenuta luinedì mattina.

 

C’è da notare che al momento della catastrofe i soccorsi sono stati gestiti dalle popolazioni vicine aiutate dai passeggeri usciti incolumi e dalla polizia della piccola città: un corposo contingente di vigili del fuoco è arrivato sia da Douala che da Yaoundé, ma con notevole ritardo, e molti di coloro che avrebbero avuto bisogno di cure immediate sono morti a causa della mancanza di strutture ospedaliere adeguate. La cittadina di Eseka, dove è avvenuto l’incidente, ha solo un piccolo ospedale, e la maggior parte dei feriti sono stati trasferiti secondo fonti mediche negli ospedali delle due città principali.

Lo stato delle strade e delle ferrovie in Camerun è deplorevole, come spesso denunciato dalle popolazioni e dalla società civile: la rete ferroviaria risale infatti al 1908, durante la dominazione tedesca, e da allora non è stato fatto alcun adeguamento agli standard di sicurezza attuali. Alcuni puntano il dito anche contro la gestione dei fondi destinati alla manutenzione stradale : il Camerun ha lanciato nel 2014 la cistruzione di un aprima autostrada nel Paese per collegare le due principali città, ma i lavori che avrebbero dovuto concludersi nel 2018 procedono a stento. Questo è uno degli assi viari più importanti del Paese, lungo cui transitano i traffici commerciali verso il Ciad e la Repubblica Centrafricana ; ma anche uno dei più pericolosi in quanto ad incidenti. Ad oggi questo è l’incidente che ha causato il maggior numero di morti nella storia delle ferrovie camerunensi.

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