Dopo l’alluvione scende in campo la solidarietà

Mobilitazione della protezione civile, di volontari e delle caritas diocesane che visiteranno ogni alluvionato. Non cessano le polemiche sui lavori pubblici che avrebbero dovuto evitare l'ennessima invasione d'acqua
treno deraglia a causa di una frana

Passata la tempesta è ritornato il sole sulla Sardegna. È il momento della conta dei danni ma anche delle polemiche per una vicenda che ha nuovamente segnato Olbia e altri comuni sardi.

La tempesta tropicale che tra mercoledì e giovedì scorsi si è abbattuta sull'isola ha messo in ginocchio chi già due anni fa aveva subito danni. “La gente – dice suor Luigia Leoni, responsabile della Caritas diocesana di Tempio – Ampurias – è disperata e molto adirata per aver rivissuto le stesse scene a soli due anni dalla scorsa alluvione”.

E puntuale come ad ogni evento eccezionale la magistratura vuole vedere chiaro su un vicenda che ha dell’incredibile. Oggetto dell’attenzione della Procura di Tempio è il ponte sul rio Siligheddu di Olbia che, danneggiato due anni fa dal ciclone “Cleopatra”, era stato ristrutturato con 80mila di euro di fondi straordinari della Protezione civile. La struttura a tre arcate si è rivelata una sorta di tappo che ostacolava il regolare deflusso delle acque e su ordine del sindaco Giovanelli, giovedì sera è stato abbattuto dal Genio Civile.

Il primo cittadino ha spiegato come l’intervento risolutivo avrebbe richiesto una somma superiore al milione di euro, e avrebbe permesso l’abbattimento completo dell’attuale sistema tubolare, con il rifacimento di un ponte ad unica campata, in grado di assicurare un miglior deflusso del rio Siligheddu.

I cittadini, esasperati per l’ennesima alluvione che ha colpito case, negozi e scantinati, sono al lavoro già da giovedì mattina, quando l’ondata di piena aveva raggiunto il culmine.

Ad Olbia operano senza sosta uomini e mezzi comunali, quelli della Protezione civile insieme ai militari della Brigata Sassari giunti in città, mentre le scuole riapriranno lunedì.

I sindaci del Nuorese e della Gallura hanno incontrato venerdì a Olbia il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, al quale hanno esposto le criticità dei propri centri colpiti dal passaggio del ciclone. Oltre al primo cittadino di Olbia erano presenti anche quelli di San Teodoro, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Torpè, Siniscola e altri della provincia di Nuoro.

Dal canto suo il ministro ha assicurato l’arrivo di oltre 80 milioni di euro, di cui 16 subito disponibili, per mettere in sicurezza il territorio di Olbia. “La città – ha affermato l’esponente del Governo – gode di un finanziamento di 81 milioni di euro, 16 immediatamente disponibili, gli altri all'inizio del 2016, che andranno a finanziare i lavori per due vasche di laminazione sul rio San Nicola e altrettante sul rio Siligheddu”.

La Diocesi e la Caritas di Tempio Ampurias si è mobilitata per le esigenze degli alluvionati. In una riunione parroci, il vescovo Sebastiano Sanguinetti e la Caritas, hanno deciso la visita a tutte le parrocchie per presentare le esigenze degli alluvionati. “Ci siamo suddivisi i compiti e il centro di coordinamento diocesano è già in funzione nella casa del vescovo – ha affermato suor Luigia Leoni, responsabile della Caritas diocesana. Nella parrocchia di San Michele si trova la maggior parte delle 150 case danneggiate e lì è stato allestito un centro di raccolta”.

Servono materassi, deumidificatori, detersivi e lavatrici. Il numero al quale rivolgersi è 078921021. Sul conto corrente postale 11209079 intestato alla Caritas diocesana di Tempio Ampurias è possibile versare contributi a favore degli alluvionati

Anche il popolo dei social media si è mobilitato con diverse azioni di sensibilizzazione e la macchina della solidarietà è già in moto.

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