Dopo 25 anni dal crollo del muro, Germania unita?

La fine della cortina di ferro consentì al Paese la riunificazione a lungo sperata. Ma la storia ha presentato i suoi conti: disoccupazione alta, fallimento di aziende che non reggevano l'urto del mercato, trasferimenti costanti. Il percorso è all'inizio
Muro di Berlino

Se chiedi ad un tedesco il suo parere sulla riunificazione della Germania, la sua risposta dipenderà dall'età: i giovani sotto i trenta anni non si fanno problemi perchè per loro la Germania esiste solo unita e del crollo del muro di Berlino hanno sentito parlare soltanto dai genitori, nei musei o a scuola durante le lezioni di storia.

Quel 9 novembre 1989 è stato un giornalista italiano che in quella conferenza stampa poco prima delle ore 19 poneva, al funzionario della Ddr Günter Schabowsky la domanda cruciale: «Quando la nuova legge per la libertà di viaggiare entrerà in vigore?». Schabowski, che non era infomato, farfugliava: «Questa entra, secondo la mia conoscenza… subito… prontamente». La notizia venne diffusa immediatamente dai telegiornali della parte orientale e occidentale della Germania. Immediatamente i berlinesi dell´est cominciarono a convergere in migliaia verso i punti di transito del muro e chiedevano di passare. I funzionari doganali non erano preparati e non riuscivano a fermare la gente. Nessuno dei loro superiori aveva però dato il commando di sparare. Dopo 25 anni il muro di Berlino era crollato di colpo e con lui la cortina di ferro fra l´Europa est e ovest. Questa la storia di allora.

Dopo l'euforia dei primi momenti, oggi la storia ci dice altro perchè la popolazione dell´est, tranne Berlino, è diminuita da 16 a 12 milioni e mezzo. Il potenziale economico nell´est è di 2/3 inferiore a quello dell´ovest. La disoccupazione è di 2/3 più alta e centinaia di persone dal 1990 hanno dovuto ricominciare una vita, trovando e perdendo semplici posti di lavoro decine di volte. Il guadagno delle persone nell´est è dell'80 per cento inferiore a quello dell´ovest. Le pensioni invece sono in media più alte perché nella parte occidentale si è cominciato a lavorare in età più giovane – ed anche per le donne era ordinario lavorare. Nell´ovest 70 per cento della populazione è membro di una chiesa cristiana, nell´est solo 25 per cento. Queste ciffre indicano che la unificazione del paese non è compiuto, ma è un processo in atto. È per questo che il giornale settimanale Die Zeit ha intitolato una serie di articoli sul tema del crollo del muro "I primi 25 anni“ ad indicare che il cammino è appena cominciato.

(Sulla rivista Città Nuova, l'articolo integrale)

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