Dio come spettatore

Il commento di un lettore, che merita una riflessione. 
arte

Tanino Minuta, attraverso vari giri sono finito in Città Nuova, e ho letto quell’insolito titolo “Dio come spettatore”.

Poi sono entrato anche nel blog nutrito di vita tua.

 

Ma torniamo all’articolo di Dio spettatore.

Tu, senza grandi giri e senza salire in cattedra affermi una cosa difficile se non impossibile.

Siamo tutti, tutti condizionati. Anche tu che formuli questi pensieri sei condizionato da un pubblico che ti leggerà e ti applaudirà. Anche io divento tuo pubblico e anche io sarò per te una caramella o uno schiaffo.

 

Sai cosa mi ha spinto a scriverti? La tua ultima frase, dove dici che stai ancora lavorando su di te e che ti aiutano e ti danno forza i frutti che vedi. Questo mi ha fatto pensare. Ho visto in te onestà, sincerità e un caparbio impegno a vivere. Questo mi affascina. Nella cloaca del perbenismo consumistico e del pensare frivolo, la tua parola ha un peso. E ti confido che sosterrò le tue idee.

 

Forse oggi l’unico atto efficace è mettersi dietro qualcuno che ha qualche idea.

Lasciati ringraziare e scusa se forse ho detto qualcosa di stonato.

M. S.

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