Di nuovo sulla Legge Cirinnà

Alcuni lettori ci chiedono ancora da che parte stiamo… La questione aperta dal Family day resta d’attualità
Family day_AnsaFoto

Di fronte alle richieste pressanti di non pochi lettori, giorni fa abbiamo chiesto all’avvocato Giuseppe Barbaro, del Forum delle famiglie, di spiegare nei dettagli il contenuto della Legge Cirinnà sulle unioni civili. Un articolo, Una legge senza democrazia, che voleva essere un servizio ai nostri lettori. Punto.

 

 

Con sorpresa abbiamo però ricevuto una serie di lettere di questo tono: «L'obbligo di fedeltà è stato tolto nell'illusione di differenziare l'unione civile dal matrimonio. Ma è appunto un'illusione. Città Nuova deve parlare chiaro e dire da che parte sta» (Goran); «Vorrei e chiedo a Città Nuova di spiegare in modo altrettanto chiaro dove sia tutto il positivo di questo importante cambiamento che la maggioranza degli italiani rigetta e tv e giornali cercano in ogni modo di propagandare a cui si accoda anche Città Nuova lasciandomi sempre più basita. A questo punto è anche diventato chiaro il motivo di quel famoso comunicato di fine gennaio. Certo che potevate dirlo subito, ritengo che sarebbe stato più corretto» (Luisa)…

 

 

Alcuni lettori hanno cercato di dare delle risposte a Goran, Luisa e agli altri che avevano scritto lettere del genere. Nella logica dei social network in cui ognuno può dire quello che ritiene giusto. Vorrei precisare solo alcune cose: primo, un organo di stampa, anche con una sua visione ben stagliata come siamo noi, in primo luogo deve informare; secondo, ormai non è necessario ripetere sempre da che parte si sta, perché il contesto e i rimandi (gli ipertesti) servono a chiarire chi siamo e dove vogliamo andare; terzo, nell’epoca dei social network, pur avendo delle straordinarie possibilità digitali di registrare tutto, costatiamo tutti come la nostra memoria “umana” rischia di farci difetto. Cercheremo di stare più attenti in seguito a ribadire le posizioni di Città Nuova, ma la posizione nostra a proposito del Family day è chiara, come abbiamo sintetizzato in numerosi articoli, tra cui il seguente, Ripartire da Firenze

 

 

P.s.: per diritto di cronaca, faccio solo presente che la regola prudenziale di non promuovere il Family day anche per il timore che dietro di esso si nascondessero gli interessi politici di chi voleva sfruttarlo come predellino per la propria carriera si è rivelata giusta. Un partito è già nato e almeno un altro è sulla dirittura di partenza…

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