Delibere a suon di scapaccioni

Nel tentativo di approvare il bilancio comunale nell’aula consiliare Giulio Cesare di Roma scoppia una bagarre a suon di schiaffi che colpiscono anche il sindaco Marino
Marino in consiglio comunale

Parlando di bagarre, forse non a caso la sala del Campidoglio è dedicata a Giulio Cesare. L’esito non è stato certamente così estremo, ma chi avrebbe immaginato di assistere ad un consiglio comunale così movimentato?

A scatenare la sommossa dei consiglieri/pugili, il tentativo di approvare il bilancio in abbondante zona Cesarini visto che sta finendo l’anno di esercizio finanziario. E sappiamo anche per esperienza diretta che la situazione finanziaria del Comune e non solo di Roma è poco florida e i servizi, anche quelli essenziali, languono alquanto!

Ma si sa che uno scambio di sonori schiaffoni rende tutto più saporito, una sorta di catarsi necessaria per approvare delibere.

In nome omen, come dice il saggio, troviamo tra gli schiaffeggianti/schiaffeggiati anche un esponente dei Fratelli d’Italia che, se non si chiamasse così, chissà che sarebbe successo! L’altro contendente oltre che di sinistra è anche di libertà e tutto si fa più chiaro.

Coinvolto più o meno indirettamente anche il sindaco capitolino che, per fortuna, è anche medico, così la prognosi – che in barba alla legge sulla privacy non è riservata – se l’è potuta fare lui con l’ausilio di una borsa per il ghiaccio.

Ad assistere e registrare le malefatte degli eletti anche i malcapitati concorrenti dell’ormai famoso e poco trasparente maxi concorsone. Che – ricordiamo – naviga nelle brutte acque della denuncia per immensi vizi di forma.  

Il divo Giulio, con la sua faccia di marmo, guardava attonito e sembrava commentare che così facendo gli eletti rendono sempre più immenso il solco tra loro e i cittadini.

Non resta che sperare che “ritirando quel dado ormai tratto” il nostro “Cesare” Marino faccia un bel sei benaugurate, per il bilancio comunale, per i pugili consiglieri e per i cittadini tutti.

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