Debutta a giugno il nuovo esame di terza media

Il  3 ottobre 2017 è stato firmato il decreto ministeriale che ha disciplinato il nuovo esame del I ciclo. Scende il numero delle prove scritte (una prova di italiano, una di matematica, una sulle lingue straniere), non c’è il voto di condotta. Il colloquio accerterà  le competenze trasversali, comprese quelle di cittadinanza. Tutte le novità

Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato nei giorni scorsi il documento di orientamento per la predisposizione della prova di italiano, un dossier contenente alcuni esempi di tracce per la prova di italiano che gli studenti della terza classe della scuola secondaria di primo grado dovranno sostenere.

Lo scorso anno era stato lanciato l’allarme da parte di un gruppo di intellettuali che richiedeva interventi urgenti da parte del ministero dell’Istruzione in quanto troppi studenti scrivono male in italiano, leggono pochissimo e riescono con fatica a esprimersi oralmente. È stata così attivata una task force per arginare le carenze linguistiche degli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il nuovo esame di terza media sarà infatti rimodulato secondo alcuni nuovi parametri per «favorire il successo scolastico di tutti gli studenti», ha dichiarato il noto linguista e filologo Luca Serianni a capo del gruppo di lavoro del Miur

Ed ecco alcune novità. Per poter sostenere l’esame, le alunne e gli alunni del terzo anno delle scuole secondarie di I grado dovranno aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale e non aver ricevuto sanzioni disciplinari che prevedono la non ammissione all’esame. Inoltre è obbligatoria la partecipazione alle prove Invalsi di italiano, matematica e inglese che si svolgeranno dal 4 al 21 aprile 2018. Il risultato Invalsi non inciderà sulla votazione finale e in caso di assenza per gravi motivi documentabili si potranno sostenere delle prove suppletive in un arco temporale comunicato dall’Invalsi.

Insieme al diploma arriverà la certificazione delle competenze acquisite. Il decreto inoltre riserva particolare attenzione alle alunne e agli alunni con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): per loro sono previsti tempi adeguati, sussidi didattici o strumenti necessari allo svolgimento delle prove d’esame.

Un’altra novità è rappresentata dal fatto che sarà il dirigente dell’istituto scolastico a svolgere le funzioni di presidente della commissione o un docente delegato. Il voto di condotta non sarà più espresso in numeri ma attraverso un giudizio e avrà più peso nella valutazione finale il curriculum del triennio.

Una vera e propria rivoluzione riguarderà la prova scritta di italiano che verrà suddivisa in tre tipologie: testo narrativo o descrittivo; testo argomentativo; comprensione e sintesi di un testo, anche mediante richiesta di riformulazione. Viene rilanciato il “riassunto”che, secondo gli esperti, aiuta a orientarsi all’interno del testo, favorendo operazioni di strutturazione, valutazione e riflessione del testo. La prova di lingua straniera, distinta in due sezioni, verificherà le competenze di comprensione e produzione scritta di livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per l’inglese e A1 per la seconda lingua comunitaria. La prova di matematica sarà strutturata con problemi articolati su una o più richieste e quesiti a risposta aperta; potranno rientrare nelle tracce anche metodi di analisi, organizzazione e rappresentazione dei dati, caratteristici del pensiero computazionale. Infine, il colloquio terrà conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di cittadinanza e Costituzione.

 

 

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