Dalla tecnologia alla trasparenza

Udine è il primo comune d'Italia ad aderire alla piattaforma Openmunicipio: un sito che consente ai cittadini di partecipare concretamente all'amministrazione della città
Logo di Openmunicipio

Udine è il primo comune d'Italia a diventare “open”: il 7 dicembre, durante la manifestazione Udine Smart, l'assessore all'innovazione Paolo Coppola ha presentato Openudine, «una piattaforma per avvicinare i cittadini alla politica coniugando trasparenza e partecipazione, e innescare dei meccanismi virtuosi di collaborazione tra l'amministrazione e la cittadinanza».

Il progetto si appoggia ad Openmunicipio.it, sito nato – ha spiegato il presidente di Openpolis, Vittorio Alvino – «dalla volontà di rendere davvero pubblici gli atti dei comuni: al momento vengono pubblicati sull'albo pretorio online, ma soltanto una volta che già sono stati approvati, e per un periodo di quindici giorni». Insomma, tutto avviene a giochi già fatti; «e se un cittadino volesse conoscere questi atti prima dell'approvazione, o una volta trascorse due settimane – ha proseguito – dovrebbe fare una richiesta scritta motivata». Insomma, tutto il contrario della tanto decantata trasparenza.

Per questo Openmunicipio, grazie ai dati forniti dai comuni aderenti, mette online in tempo reale atti presentati, votazioni, agenda dei lavori e altre informazioni di interesse: è possibile così commentare i provvedimenti su cui il Consiglio sta lavorando, votarli, seguire l'attività degli amministratori del proprio comune – ognuno ha una sua pagina, con tanto di storico degli atti presentati e dei voti – e interagire con politici e altri cittadini. Giusto per non perdere nulla, ci si può anche iscrivere alla newsletter, che tiene aggiornati sugli sviluppi dei lavori. Chiaramente, non è un'interazione a senso unico: «Il mio auspicio è che non siano soltanto i cittadini ad usarlo – ha affermato l'assessore Coppola – ma anche gli amministratori: perché questo è un sito che aumenta di valore quanto più lo si usa».

Udine è quindi la prima di una – si spera – lunga serie di comuni avviati su questa strada: «Abbiamo contattato le amministrazioni di diverse città italiane – ha affermato Riccardo Luna, presidente di Wikitalia – per promuovere Openmunicipio: ma per quanto tutti si dicano interessati, poi la cosa si è sempre fermata lì. Eppure quello verso la trasparenza è un percorso ormai avviato non solo in Italia: negli Usa è possibile sapere i nomi di tutti coloro che incontrano il presidente, e Buckingham Palace mette online la propria nota spese». Trasparenza che, secondo Luna, «è il prerequisito per la collaborazione: e tutti hanno a guadagnarne, sia perché i cittadini portano spesso informazioni “dal basso” che i politici non hanno, sia perché solo una legge condivisa può essere davvero applicata efficacemente».

Certo la giunta udinese ha dovuto affrontare qualche difficoltà: «Sia gli atti che i software a disposizione spesso non sono pensati per un lavoro di questo tipo – ha fatto notare Coppola –, tanto è vero che alcuni documenti esistono solo in versione cartacea. Occorre che sia le amministrazioni che le ditte produttrici lavorino in questo senso, senza dimenticare l'apporto dei cittadini». Il progetto, infatti, è pensato come in perenne evoluzione, grazie ai suggerimenti degli utenti.

Non costituisce invece un ostacolo insormontabile il costo dell'operazione: al di là dell'investimento iniziale per il software, la gestione richiede circa 8 mila euro all'anno. Un investimento che, pure in tempi di tagli drastici, ha incontrato l'approvazione dei cittadini: durante il dibattito seguito alla presentazione hanno espresso soddisfazione per l'iniziativa, e dato da subito suggerimenti per migliorare la piattaforma.

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